‘La Danse’, l’incontro tra musica e corpo all’Orto Botanico di Roma

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In un angolo di paradiso incastonato nel cuore della città, mercoledì 18 giugno alle 21, l’ottava edizione della rassegna “Classica al Tramonto” prosegue con un appuntamento poetico e immersivo: “La Danse”, un concerto scenico ideato dal pianista Alessandro Simoni e animato dalle coreografie di Silvia Autorino portate in scena dalla performer contemporanea Francesca Cerulli.

Promossa dalla IUC, Istituzione Universitaria dei Concerti de La Sapienza, questa rassegna estiva è diventata negli anni un punto di riferimento per chi cerca nella musica dal vivo un’esperienza non solo acustica, ma anche sensoriale e visiva, complice la cornice incantevole del Museo Orto Botanico. E proprio qui, dove la natura accompagna ogni gesto e ogni nota, “La Danse” ha messo in scena un dialogo profondo tra musica e danza, in cui il suono ha generato movimento e il movimento è diventato forma del suono.

Lo spazio dell’Orto Botanico, con le sue essenze rare, le fontane nascoste, i sentieri ombrosi e l’atmosfera sospesa nel tempo, si conferma uno dei luoghi più preziosi per vivere l’arte in modo autentico e immersivo. Qui, tra gli alberi secolari e i profumi di piante esotiche, ogni spettacolo diventa esperienza, un intreccio di suoni e percezioni, respiro e silenzio, dove il pubblico ritrova il piacere di un ascolto attento, ma anche emotivamente coinvolto.

Alessandro Simoni, giovane talento del pianoforte con una carriera già segnata da riconoscimenti importanti (tra cui il premio al Thalberg International Piano Competition), propone un repertorio raffinato e incandescente, pensato per evocare e amplificare l’interazione con il corpo danzante. Si inizia con l’omaggio ai “Ballets Russes” attraverso i “Trois mouvements de Petrouchka” di Stravinskij, brano visionario e frenetico che già da solo basta a mettere alla prova la tecnica e la sensibilità interpretativa del pianista. Si prosegue con il magnetismo oscuro del “Mephisto Waltz” di Liszt, la sensualità ambigua del “Valse op. 38” di Skrjabin e la fiaba musicale dello “Schiaccianoci” di Čajkovskij nella splendida trascrizione di Pletnev. Gran finale con la forza tellurica delle “Danzas Argentinas” di Ginastera, dove il pianoforte diventa percussione e vertigine e Simoni dimostra il totale governo dello strumento.

La coreografia, firmata da Silvia Autorino, si muove lontano dalla narrazione didascalica, è infatti evocazione, vibrazione, geometria viva, con Francesca Cerulli come corpo narrante, il palco si trasforma in uno spazio liquido in cui il gesto interpreta la musica, la distilla, la rifrange in immagini. Non c’è un racconto lineare, ma un gioco percettivo che stimola lo spettatore a costruire la propria personale visione del suono. La danzatrice porta in scena una gamma variegata di sentimenti, a tratti con espressione stupefatta, sorpresa, anche spaventata, a tratti complice e sensuale sempre con bella fluidità nei movimenti e pulizia delle linee.

Lo spettacolo si apre in silenzio, con le gambe del pianoforte serrate da lunghi lacci bianchi, unico elemento scenico, simbolo muto ma eloquente. Quei lacci diventano presto protagonisti, trasformandosi ora in gabbia che limita il gesto, ora in rifugio che accoglie il corpo dell’interprete. È un solo filo, nastro, corda, legame, la cui natura resta sospesa, lasciata allo sguardo e al sentire del pubblico, ma è chiaro che, nel corso dell’esibizione, quei nodi si allentano, si sciolgono, e tutto torna a muoversi con una nuova leggerezza, in una dimensione che oscilla tra metateatro e rito collettivo.

Una menzione particolare va alla IUC, che con coraggio e continuità sostiene artisti giovani come Alessandro Simoni e contribuisce a rinnovare il linguaggio musicale offrendo loro palcoscenici importanti. In un contesto culturale spesso dominato da nomi affermati, proporre la “gioventù” non è solo una scelta artistica, ma un atto di visione: nuova linfa per un pubblico sempre più curioso, desideroso di ascoltare voci fresche, talenti in crescita, linguaggi in divenire.

“La Danse” è un perfetto esempio di come la musica classica possa rinnovarsi senza snaturarsi, incontrando altre forme d’arte e conquistando nuovi pubblici. È anche il segno distintivo della rassegna “Classica al Tramonto”, che sa coniugare rigore artistico e apertura alla contaminazione, in una delle cornici più suggestive che Roma possa offrire, un giardino segreto che, al calare del sole, diventa tempio sensoriale.

Un evento sensazionale per chi ha saputo cercare nella musica dal vivo un’esperienza completa, per chi ha saputo permettere alla musica di attraversare i propri sensi e abitare il proprio corpo.

IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti,

per il ciclo “Classica al Tramonto”

presenta

LA DANSE

Alessandro Simoni & Francesca Cerulli

Coreografie – Silvia Autorino

Orto Botanico di Roma

Mercoledì 18 giugno 2025 ore 21.00

https://www.concertiiuc.it/stagione-completa/classica-al-tramonto

Loredana Margheriti

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