Le notizie delle ultime ore destano profonda preoccupazione. L’attacco militare sferrato da Israele contro l’Iran rappresenta un’escalation gravissima in uno scenario internazionale già fragile e segnato da tensioni crescenti. |
L’Associazione Don Bosco 2000 condanna con fermezza l’azione guidata dal premier Benjamin Netanyahu, giudicandola una violazione evidente del diritto internazionale e un gesto irresponsabile che rischia di trascinare il mondo in un conflitto globale. |
“Non si può attaccare uno Stato sulla base di presunte intenzioni. Il diritto internazionale parla chiaro: l’uso della forza è legittimo solo in risposta a un’aggressione armata concreta. Questo attacco è fuori da ogni legalità e logica di pace”, dichiara Agostino Sella, presidente dell’Associazione. |
L’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite vieta l’uso della forza nelle relazioni internazionali, se non per legittima difesa. “Le guerre preventive non hanno giustificazione: Netanyahu ha superato ogni limite, mettendo a rischio milioni di vite umane”, aggiunge Sella. |
Il presidente lancia un appello urgente: “Serve ora una risposta chiara della comunità internazionale. Bisogna lavorare in modo forte per una de-escalation, perché in gioco ci sono le vite di civili innocenti, uomini, donne e bambini che non desiderano un conflitto globale”. |
Don Bosco 2000 richiama i leader delle grandi potenze alla responsabilità e al dialogo. “Siamo ancora in tempo per fermare questo disastro annunciato. È il momento del coraggio diplomatico, non dell’arroganza militare. La pace non si costruisce con le bombe”, conclude Sella. |
L’Associazione rinnova il suo impegno per la promozione della pace, della giustizia e del rispetto tra i popoli. La guerra non può essere mai la soluzione. |