Lotta alla povertà, la Regione siciliana scende in campo con una fiche da cinque milioni di euro destinata a finanziare uno dei capitoli di spesa del ddl approvato già nel 2021- Lo ha annunciato il presidente Renato Schifani che in conferenza stampa ha presentato l’intervento con a fianco Emiliano Abramo, presidente della sezione catanese della Comunità di Sant Egidio. In sala anche il deputato di Forza Italia Nicola D’Agostino, primo firmatario di quel disegno di legge
Per comprendere la portata del dramma povertà in Sicilia basti pensare che agli uffici della regione sono giunte 91 mila domande per accedere ai fondi del reddito di povertà.
Schifani: “Abbiamo rifinanziato questa legge con convinzione. C’è stata condivisione da parte di tutti i partiti. Ci siamo impegnati in aula, su un intervento del deputato Cracolici, per lavorare sugli altri punti della legge, ovvero l’accoglienza e le iniziative socio-educative. Non escludo che possa avvenire anche in prossime variazioni di bilancio. Ho fatto il soldato semplice, il caporale, il maggiore, il colonnello ed anche il generale anche se è un ruolo che non gradisco”, ha ammonito Schifani, lasciando intendere come la burocrazia sia ancora troppo lenta nel rispondere. La cronistoria che svela le criticità dell’approccio da burosauro è snocciolata da Schifani tutta d’un fiato: “In realtà avevamo provato già prima a rifinanziare la legge. Avevamo stanziato qualche milione per lo stesso fine ad inizio legislatura, ma il centro di spesa dell’assessorato non è riuscito ad effettuare il bando. Adesso siamo partiti con il piede giusto, intervenendo su un metodo già collaudato. Mi erano giunte notizie su possibili ritardi. Io non voglio fare la guerra alla burocrazia. Ho intimato agli uffici di fare subito. Questa è priorità assoluta. Purtroppo il presidente si deve occupare anche di questo. Lo faccio anche se a volte mi capita di andare oltre il mio ruolo. E lo continueremo a fare senza guardare in faccia nessuno“.