Alla conferenza sulla sicurezza a Monaco dove si terrà anche una riunione del G7 “vogliamo arrivare a una pace che non sia la mortificazione di Kiev. Ma poi discuteremo anche di migrazioni, in particolare con il segretario di Stato statunitense, Rubio”. Lo spiega il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in un’intervista al Messaggero, in cui sottolinea che “Usa e Ue sono due facce della stessa medaglia. E dobbiamo lavorare insieme”. “Ma l’America sta in America, mentre noi europei stiamo qui, a stretto contatto con gli ucraini e con i russi. Ecco perché è giusto raccogliere la sfida americana ad essere più protagonisti, anche aumentando le spese per la difesa come loro ci chiedono”, prosegue Tajani. Scorporandole dal patto di stabilità “oppure ci sono altre due vie: usare gli eurobond o mettere in campo i fondi non utilizzati di Next Generation Ue”. Non si placa lo scontro con la Corte penale internazionale dopo il caso Almasri. “Criticare la Corte non significa essere contro la Corte. Così come, se si critica la Ue o l’Onu, non vuol dire osteggiarle. Si tratta di stimolarle, semmai a operare in maniera migliore, di cercarle di farle funzionare più efficacemente – precisa – La Cpi mi pare che abbia fatto qualche pasticcio, sia di tipo giuridico sia di tipo procedurale e burocratico. Hanno fatto circolare il generale libico per l’Europa, indisturbato, poi hanno detto che andava arrestato. Insomma, una grande confusione”. Infine l’azione di Lo Voi nel caso Almasri. Secondo Tajani “si poteva evitare la forzatura nei confronti del Tribunale dei ministri. Lo Voi non si è limitato a trasmettere gli atti. Ma ha individuato dei reati nell’operato di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, cosa che non era obbligato a fare – conclude – Non condivido la sua scelta né dal punto di vista giuridico né da quello politico. Ma al netto di queste considerazioni, è ora di dialogare con la parte della magistratura che soffre le forzature e ha come noi tutto l’interesse a far funzionare il sistema e a non creare fratture”.
Tajani: “La pace non sia una mortificazione per Kiev”
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