«Con l’approvazione dell’articolo 3 della Legge di Delegazione Europea 2024, la Camera dei Deputati compie un passo fondamentale per affrontare una grave ingiustizia che ha colpito intere generazioni di medici specializzandi, privati della retribuzione cui avevano diritto.»
Lo dichiara l’On. Nazario Pagano, commentando il via libera odierno in Aula al provvedimento che prevede l’istituzione, presso il Ministero della Salute, di un tavolo tecnico interministeriale finalizzato ad approfondire le conseguenze della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 3 marzo 2022 (C-590/20).
Tale pronuncia ha stabilito che la direttiva 82/76/CEE imponeva già all’Italia, a partire dal 1° gennaio 1983, l’obbligo di riconoscere una equa retribuzione ai medici in formazione specialistica, inclusi coloro che avevano iniziato il percorso prima di tale data ma lo avevano proseguito dopo. In Italia, tuttavia, l’introduzione della borsa di studio obbligatoria è avvenuta soltanto con l’anno accademico 1991-1992, lasciando un vuoto normativo e retributivo per tutti gli specializzandi degli anni 1982-1991.
«Con questo tavolo tecnico – sottolinea Pagano – vogliamo far luce su una pagina dimenticata della nostra sanità. Si tratta di medici che hanno prestato servizio, si sono formati nelle corsie ospedaliere, hanno contribuito al funzionamento del Servizio sanitario nazionale e non sono mai stati retribuiti. La Corte di giustizia ha riconosciuto il loro diritto. Ora lo Stato ha il dovere di ascoltare, capire e, se possibile, rimediare.»
Il tavolo sarà composto da rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Università e della Ricerca, con supporto tecnico fornito dal personale del Ministero della Salute. I lavori si concluderanno con una relazione da trasmettere alle Camere entro 30 giorni dal termine delle attività. Non è previsto alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica.
«È una questione di giustizia, di rispetto per il lavoro e la dignità di chi ha dedicato anni alla medicina e alla cura degli altri. Questo Parlamento ha il dovere morale di dare una risposta», conclude Pagano.