QS Ranking 2026: l’Italia conferma la sua presenza nel panorama globale. Cresce l’apertura verso gli studenti internazionali

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Sono 43 le università italiane incluse nell’edizione 2026 del QS World University Rankings, la classifica globale stilata da Quacquarelli Symonds che valuta oltre 1.500 atenei nel mondo. Diciassette migliorano il proprio posizionamento rispetto all’anno precedente, otto restano stabili e altre diciassette registrano un calo. A queste si aggiunge una nuova entrata: l’Università di Urbino Carlo Bo, che debutta nella fascia 1201–1400.

A livello nazionale, il primato spetta al Politecnico di Milano, che raggiunge il 98° posto mondiale e diventa il primo ateneo italiano a entrare nella top 100 del QS. Seguono la Sapienza Università di Roma (128ª), l’Università di Bologna (138ª), l’Università di Padova (233ª) e il Politecnico di Torino (242ª).

Tra i risultati più significativi spicca quello dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che scala 38 posizioni e raggiunge il 355° posto a livello globale. È la prima volta che l’ateneo romano entra tra i primi dieci in Italia. Il miglioramento è sostenuto da una crescita netta nell’indicatore “International Student Ratio”: con un salto di 74 posizioni, l’Ateneo di Roma Tor Vergata si colloca al 348° posto nel mondo, risultando la seconda università italiana per percentuale di studenti internazionali e la prima tra gli atenei generalisti. Gli iscritti stranieri provengono da oltre 130 Paesi.

L’incremento è il frutto di una strategia articolata, che ha portato a un ampliamento dei corsi di laurea in lingua inglese — oggi sono 17 — e all’attivazione di nuovi curricula, come “Tourism for Made in Italy” e “Technology and New Frontier Management” in Ingegneria Gestionale, capaci di attrarre centinaia di candidature da Paesi extraeuropei. Contestualmente sono stati rafforzati i percorsi congiunti e i doppi titoli con università partner all’estero.

Sul fronte dei servizi, l’Ateneo ha sviluppato strumenti di orientamento e accoglienza pensati su misura per il pubblico internazionale: il Foundation Course, il Buddy Programme, lo Student Ambassador Program e i Virtual Open Days, affiancati da una divisione interamente dedicata alle ammissioni e da interventi mirati per l’integrazione.

Anche la mobilità ha conosciuto un’espansione: dal 2023 il programma Erasmus+ è stato esteso al personale tecnico-amministrativo, mentre il numero di visiting professors è più che raddoppiato negli ultimi otto anni. Un’azione sinergica che si completa con il rafforzamento dei rapporti istituzionali con ambasciate e rappresentanze straniere e con un maggiore accesso ai finanziamenti europei.

Sul piano della ricerca, l’università degi Studi di Roma Tor Vergata migliora anche nell’indicatore “Citazioni per docente”, dove guadagna 41 posizioni e si attesta al 246° posto globale, entrando tra le prime 250 università al mondo per impatto scientifico.

Nel complesso, la classifica QS 2026 conferma che a fare la differenza non è solo la produzione accademica, ma la capacità di costruire un ecosistema universitario attrattivo, aperto e strutturato per accogliere studenti e ricercatori da tutto il mondo. Un percorso che premia le università italiane più dinamiche e che segna una direzione chiara: l’internazionalità non è più una scelta opzionale, ma un asse strategico per la crescita.

Il QS World University Ranking è la classifica elaborata dall’agenzia britannica Quacquarelli Symonds, tra le più autorevoli in ambito internazionale. L’edizione 2026 ha preso in esame oltre 8.400 università, selezionando le migliori 1.500 distribuite in 106 Paesi.

Valentina Alvaro

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