L’ affluenza registratasi fino a ieri sera non era di conforto per i promotori dei cinque quesiti referendari: 22%. A questo punto sorge spontanea la domanda se è stata una scelta saggia, politicizzare i referendum. Già la propaganda del governo e di alcune alte cariche dello Stato a favore dell’ astensionismo, ha contribuito a spingere i cittadini a non andare alle urne, almeno fino a ieri sera. Quindi se il risultato finale fosse quello di ieri sera , diventerebbe deludente per i promotori e si trasformerebbe in una battuta d’arresto. Sperare che si raggiunga il quorum entro le 15 appare illusorio. Il centrosinistra è capace di riempire le piazze , ma ancora non riesce ad attrarre consensi , perché continua a non mettere in campo una proposta alternativa al governo di Giorgia Meloni. Si aggiunga che c’è il distacco della parte moderata del PD e l’adesione poco convinta di Renzi e Calenda che alla fine propongono un cartello elettorale più che un’alleanza vera e propria. Tutto questo ci fa chiedere come mai , nonostante il presunto disastro del governo Meloni, l’ elettorato non scelga lo schieramento di centro-sinistra. L’ errore sul referendum è stato quello di dargli una connotazione eminentemente politica, da usare contro il governo di centrodestra. Poi l’elettorato è stato chiamato a pronunciarsi su temi molto divisivi , ma non indicati per indurre ad una mobilitazione di massa. Per non parlare della gara tra Schlein e Conte ad assecondare la linea di Maurizio Landini e la conferma di una lotta per conquistare la leadership del centro-sinistra , tra i due segretari di PD e Cinque Stelle. Ma questa probabile battuta d’ arresto dell’ opposizione, non significa per il centrodestra destra, strada meno ripida verso le regionali di autunno .L’ incapacità della destra a trovare i candidati e classi dirigenti in grado di contrastare quelle avversarie , rimane intatta . L’ avere esortato i cittadini al non voto , ha denotato un segno di debolezza: l’impressione è che la maggioranza sa che non ha più nulla da dire al Paese e né può promettere cose irrealizzabili. Innalzare il livello di scontro non giova a nessuno, servirebbe solo ad inasprire i rapporti in Parlamento e nel Paese . E questo crea la sfiducia tra gli elettori e gli fa disertare le urne .
Politicizzare i referendum non paga
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