Qualcuno potrebbe obiettare che al peggio non c’ è mai fine . Ma quello che colpisce nel nostro Paese è la divergenza del nostro sistema politico e di governo sulla crisi internazionale. È iniziata con il conflitto russo-ucraino, proseguito con il programma di riarmo europeo, si è accesa con il Medioriente e adesso ha raggiunto l’ apice con l’ attacco di Israele all’ Iran .Non c’ è altro Paese in Europa diviso così in modo netto sulla politica estera che coinvolge le istituzioni e suscita reazioni emotive tra l’ opinione pubblica. L’ interesse nazionale, ovunque si tutela e preserva , tranne che da noi . La politica estera è quasi sempre il pretesto per una polemica sterile , da bar dello sport, i. Cui si creano scontri tra le opposte tifoserie. È una gara a cui partecipano tutti, anzi fanno a pugni per esservi, sia a destra, come a sinistra e alla fine danno il meglio di se stessi durante gli stucchevoli talk show televisivi. Le risse a cui assistiamo sono ridicole e di cattivo gusto e pare che in Europa abbiamo il primato : aggiungerei triste. Durante queste trasmissioni si mescola tutto , si frulla tutto, dalle guerre ai fatti di cronaca più efferati che vengono ricostruiti nelle loro dinamiche e vengono anche emesse sentenze sommarie, con buona pace per la giustizia. Alla fine vince chi fa la voce più grossa o chi sostiene tesi più subliminali , ma il povero telespettatore rimane più confuso di prima e perplesso. Eppoi ci si chiede perché i cittadini disertano le urne . Occorre moderazione dall’ una e dall’ altra parte . Alla fine l’ Italia conta sullo scenario internazionale conta per quello che appare . Se diamo uno sguardo all’ azione in politica estera della nostra Premier, ci accorgiamo della sua cautela nello stringere patti ‘ in deroga’ : non diventerà mai lo strumento nelle mani di Trump contro gli assetti dell’ Unione europea. E il centro sinistra farebbe bene a non insistere sul fatto che Giorgia Meloni sia un suddito fedele del neonato mondo maga e soprattutto a non trasformarsi in sostenitore del regime iraniano e del suo oscurantismo religioso. A questo punto il peso sulla politica estera dovrebbe farlo valere il Presidente della Repubblica, come già ha fatto più volte in passato, ma in questo momento, forse preferisce osservare la mediocrità, al limite del ridicolo, del dibattito politico.
L’Italia la più divisa sulla crisi internazionale
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