Il referendum strumento di democrazia diretta , voluto dai nostri Padri Costituenti, è da tempo un malato cronico. E non è opportuno e corretto, usare questo strumento per scopi politici. Questo è accaduto per la consultazione dell’8 e 9 giugno. Occorre affrontare le cause di questa patologia che non sono , per niente, oscure. Questo, intendiamoci, vale sia per i proponenti che si avvalgono spesso della facilità con cui si raccolgono le firme, ma anche per gli oppositori che usufruiscono della comodità che gli offre l’ astensionismo. La disaffezione degli elettori verso questo strumento di democrazia diretta è dovuta a diversi motivi. Il primo è che i cittadini si convincono in anticipo che non cambierà nulla e allora ritengono inutile recarsi alle urne. Il secondo motivo è che ormai queste consultazioni popolari hanno perso di competitività, non c’ è più quell’ attesa spasmodica sull’ esito del voto. Molti referendum vengono promossi al solo scopo di avere una visibilità mediatica nuova e a basso costo. L’ unico modo per ovviare a questo problema è innalzare il numero delle firme da raccogliere ( Oggi ne occorrono cinquecentomila), si acquisirebbe più credibilità . Contemporaneamente si deve abbassare il quorum. Molti a destra hanno chiesto di eliminare il quorum. Sarebbe un errore e una violazione del dettato costituzionale , perché si permetterebbe ad una minoranza di cancellare leggi votate dalla maggioranza del Parlamento. Basta ridimensionarlo e portarlo, ad esempio al 50% dei votanti. L’ altra anomalia è data dal fatto che anni fa i quesiti referendari attraevano gli elettori in modo trasversali : si votava a prescindere dall’ indicazione del partito. Oggi i referendum sono solo un’ occasione per contarsi . I tre quesiti proposti dalla CGIL in materia di lavoro erano diretti a chiudere , una volta per tutte , i conti all’ interno del PD. Si voleva abolire il Jobs act , introdotto dal governo Renzi. Ma i tempi sono cambiati e le offerte di lavoro sono aumentate , ma gli imprenditori non trovano manodopera a sufficienza. Il Sindacato dovrebbe puntare ai contratti per aumentare i salari che sono tra i più bassi d’ Europa e Landini sembra accorgersene solo adesso. Regolare i conti all’ interno del PD , servendosi del referendum, non è il miglior modo per attrarre alle urne i cittadini.I quesiti vanno anche resi più chiari: spesso sono astrusi e di non facile intelligibilità. Per abolire un articolo di una legge complessa , basta il Parlamento, con le sue Commissioni e i suoi esperti. Sfruttare i referendum a scopi politici significa dar corpo ad una democrazia finta , ma la gente prima poi lo capirà e saranno guai grossi .
Il Referendum malato cronico
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