Fino al 2 marzo, il Teatro Trastevere ospita “Il nero non sfina, una raccolta di monologhi scritti e diretti da Sara Ceracchi e portati in scena dalla compagnia Politically Scorrect. Lo spettacolo è un viaggio ironico e dissacrante attraverso le nevrosi della società contemporanea, esplorando con sarcasmo e intelligenza le contraddizioni della classe media occidentale.
Una messa in scena essenziale, ma d’effetto
La scenografia è volutamente semplice: al centro della scena una lavagna in ardesia su cui vengono annotati i titoli dei monologhi e i nomi degli interpreti. L’attenzione è tutta sulle parole, sulla capacità degli attori di catturare il pubblico con le loro interpretazioni. A dare un tocco di carattere alla resa visiva ci pensa il contrasto cromatico nei costumi: gli uomini indossano un elegante completo nero con papillon rosso, mentre la protagonista femminile è vestita di rosso con giacca e scarpe nere, impreziosita da un grande fiocco anni ’50. Una scelta estetica che richiama ironicamente la tradizione borghese, enfatizzando il tono satirico dello spettacolo.
Un mix di monologhi pungenti e riflessioni ironiche
Lo spettacolo si compone di undici monologhi che, per ritmo e costruzione, ricordano spesso la stand-up comedy. La cifra stilistica è quella: battute incalzanti, osservazioni fulminanti e una capacità di coinvolgere il pubblico con uno humour che alterna leggerezza e cinismo.
Si parte con Il Nero Non Sfina, il monologo che dà il titolo allo spettacolo e viene interpretato a due voci. Poi si passa all’ossessione per la dieta, analizzata in un’irresistibile parabola che parte dall’epoca in cui il problema era procurarsi il cibo e arriva fino alla società odierna, dominata da un’ansia collettiva causata da diete e mode alimentari in continua evoluzione. Il tutto raccontato con una brillantezza che strappa risate senza rinunciare a una riflessione di fondo.
C’è poi un monologo dedicato alla biancheria intima delle grandi occasioni, che ironizza sulle strategie femminili per conquistare un uomo, con una comicità diretta e senza filtri. E ancora, uno dei momenti più riusciti dello spettacolo è quello che prende il nome dalla compagnia stessa, Politically Scorrect, un pezzo tagliente sull’ipocrisia del politicamente corretto. Qui si mette in scena il paradosso di alcune scelte “inclusive” forzate, come l’obbligo di inserire attori di etnia africana in film ambientati in Groenlandia sullo scioglimento dei ghiacci, dimostrando quanto a volte il buonismo possa sfociare nell’assurdo.
Un teatro che fa riflettere ridendo
Sara Ceracchi, con il suo stile schietto e intelligente, offre uno spaccato della nostra epoca, mettendo in luce il continuo scontro tra il benessere della società dei consumi e la pressione sociale che essa stessa genera. Attraverso la comicità – che spesso richiama la struttura e il ritmo della stand-up – lo spettacolo riesce a smascherare le contraddizioni del nostro tempo, rendendo il tutto leggero e scorrevole.
Il Teatro Trastevere, con la sua atmosfera raccolta e suggestiva, si conferma una cornice perfetta per un’opera di questo tipo. Un piccolo gioiello nel cuore di Roma, che accoglie gli spettatori in un ambiente intimo e coinvolgente.
Per chi ama il teatro che diverte e fa pensare, Il Nero Non Sfina è un appuntamento imperdibile.



