Il voto tedesco avrà, inevitabilmente, riflessi sull’ Europa e indica una strada alle famiglie politiche , ed è questione che riguarda anche l’ Italia. Il nostro Paese in questo momento ha ottime relazioni con l’ amministrazione americana , ma sono incerti i rapporti con l’ UE nonostante la nomina di Fitto in Commissione e la delega di Vice presidente. Dopo il voto di domenica gli europei, almeno all’apparenza, sembrano più galvanizzati e con il loro viaggio a Kiev sembrano smentire l’ idea di un Occidente al crepuscolo. Donald Trump durante uno dei suoi show, ormai quotidiani, mostra esultanza per il voto tedesco e per la sconfitta della sinistra, ma ha poco da esultare perché nonostante il suo fido scudiero, il genio delle stelle, Elon Musk che ha dato apertamente appoggio alla Afd , il risultato sperato non c’ è stato, anche se ha raddoppiato i voti, si è fermata al 20%. Si prepara una coalizione tra CDU e Spd, come ha già annunciato senza mezzi termini Merz,che ha anche detto che il nuovo esecutivo vedrà la luce prima di Pasqua, giusto per dare tempo ai Socialdemocratici di individuare il nuovo leader che prenderà il posto dello sconfitto Scholz. Quanto alla destra di Alternative, non ha assonanze né con i lepenisti francesi, né con FDI di Giorgia Meloni e qui si innesta il tentativo di Salvini di costruire un saldo rapporto con Afd per scavalcare la Meloni a destra. In prospettiva il gioco politico riguarda Fratelli d’Italia da una parte e PD e Cinque Stelle dall’ altra. Non si può negare che il discorso di Giorgia Meloni alla convention dei conservatori americani , sia stato sufficientemente chiaro perché ha ribadito il filoatlantismo dell’ Italia, pur sottolineando il nostro convinto europeismo. Oggi nonostante le intemperanze di Trump e le divisioni europee, un dato emerge ed è quello che l’ Europa ha bisogno degli Usa e viceversa. Si parla di difesa comune solo adesso , senza contare che per realizzarla occorrono anni . Quello che appare certo è che nel Vecchio Continente si sta ricostituendo il vecchio asse franco- tedesco di intesa con il Regno Unito. E l’ Italia dovrebbe farsi avanti e concorrere con l’ asse per non rimanere isolata in Europa. In quanto alle opposizioni di casa nostra il PD dovrebbe porsi gli stessi interrogativi della Spd di Scholz: quest’ ultimo non ha saputo interpretare le esigenze di una parte della popolazione tedesca, soprattutto quella della ex DDR , in una fase di crisi industriale aggravata da una guerra ai confini orientali. Il PD deve gestire gli stessi problemi e deve chiarire, una volta per tutte, i suoi rapporti con i Cinque Stelle. La politica estera porterà grandi stravolgimenti sia tra i parti di maggioranza che tra quelli di opposizione.
I riflessi del voto tedesco sull’ Europa
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