Conte si imbuca al party dell’ambasciata americana riunita a Villa Taverna per la festa d’Indipendenza americana

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Tilman J. Fertitta, il nuovo ambasciatore in Italia voluto dall’ amministrazione americana del post Biden apre villa Taverna per i duecentoquarantanove anni dal giorno della dichiarazione di indipendenza, quella che vuole tutti gli uomini liberi e uguali e autorizzati a rivendicare il diritto alla felicità. È il primo ricevimento dell’era di Donald Trump, l’esordio diplomatico dell’ambasciatore e miliardario texano dai capelli rossi, il sorriso gioviale, la stretta di mano calorosa. Non ce la fa a rispondere a tutti, tempo tiranno, e allora Fertitta esce tra la folla, stringe mani, accetta selfie, compreso quello con Marco Tronchetti Provera.

C’è l’intero centrodestra schierato, mentre sono assenti i leader delle opposizioni, con una robusta eccezione, che hanno deciso che si notano di più se non ci vanno. Giuseppe Conte invece sì che c’è, perché, si apprende, il suo no all’aumento al 5 per cento della spesa militare non è certo un no alla Nato né al rapporto con l’alleato d’oltreoceano. Maurizio Gasparri  sussurra che Conte sia venuto lì per il catering. Presenti Maria Elena Boschi, Marco Minniti,  Rocco Casalino, Roberto Fico e il presidente del Copasir Lorenzo Guerini.

Giorgia Meloni  arriva accompagnata dalla sorella Arianna, c’è il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Quasi al completo la squadra dei ministri, a cominciare dai due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Meloni, ringrazia Trump per aver nominato ambasciatore Fertitta, che ha pure origini siciliane, e con il quale è certa che «faremo un grande lavoro».

Tilman Fertitta dal palco non si fa pregare: «Adoro il nostro rapporto con l’Italia. Il rapporto con Meloni, Tajani e Salvini è davvero fantastico. Li ho conosciuti tutti molto bene ed è incredibile quanto i nostri Paesi siano intrecciati e quanto lavoriamo insieme e ci sosteniamo a vicenda». Un vero americano Fertitta, una sorta di Martin Eden  che ha cominciato sbucciando i gamberetti al ristorante del padre. Ora ha messo da parte 11 miliardi di dollari, numero 260 della classifica Forbes, è proprietario di una catena sterminata di alberghi, casinò, ristoranti di lusso, parchi di divertimento e acquari. Ha 68 anni e 50 mila dipendenti. Ha speso più di due miliardi di dollari per avere gli Houston Rockets, squadra di basket della Nba, e ha pure avuto successo con un reality, Billion dollar buyer, dove fa grandi acquisti da chi è in grado di offrire il meglio. E siccome ci sono lavori di ristrutturazione a villa Taverna, si acconcia pure a fare il pendolare con l’elicottero, per andare a dormire sul boardwalk, un campo da calcio di yacht ancorato a Civitavecchia.

Il giardino della villa è invaso, anche se un percorso protetto permette alla fanfara dei bersaglieri di suonare a passo di corsa. Si vede Lamberto Dini, con camicia celeste a maniche corte fuori dal pantaloni, un’impeccabile Mara Carfagna, il presidente di Federalberghi Barnabò Bocca, l’autrice e produttrice tv Simona Ercolani, e ancora tanti e tanti.

Tilman J. Fertitta ha accolto oltre 3.000 invitati a Villa Taverna in occasione del 249° anniversario dell’Indipendenza americana.

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