Risarcimento smog: un problema italiano, ma non solo

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Milano e la Pianura Padana sono tra le zone più inquinate d’Europa. E se questo è un fatto noto da anni ormai,  ARPA Lombardia (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) fornisce i numeri: nei primi mesi del 2024, la concentrazione di PM10 ha raggiunto una media di 100 microgrammi al metro cubo, quando il limite massimo previsto per l’agente inquinante è di 50 microgrammi (sempre per metro cubo). Non solo: il PM2.5 (il più pericoloso per l’organismo umano), ha raggiunto i 76 microgrammi per metro cubo contro i 25 microgrammi previsti come valore massimo. Quali sono i danni che queste polveri possono causare? Un’esposizione maggiore a malattie cardiovascolari, ictus, infarti, ipertensione e scompenso cardiaco: l’inquinamento atmosferico provoca, in Europa, 300mila vittime all’anno.

La terribile condizione dell’aria nel nord Italia ha portato, la comunità europea, a rivedere i limiti per la concentrazione di polveri sottili nell’aria, concedendo la possibilità, ai cittadini colpiti dai danni da smog, di richiedere un risarcimento per le spese mediche. L’ispirazione arriva dal caso di un cittadino parigino, arrivato a chiedere ben 21 milioni di euro di risarcimento, allo stato francese, accusandolo di aver costantemente superato i limiti di PM 10 nel particolato atmosferico. Da verifiche successive, è stato provato che la città di Parigi ha superato i limiti concessi nel 2018 e nel 2019, oltre ad aver rilasciato nell’aria grandi quantità di diossido di azoto (altro agente estremamente dannoso) fino al 2020.

Per questo, i limiti dovranno essere, quanto meno, dimezzati, entro la fine del decennio: da 25 microgrammi a 10 per il PM2,5, da 40 microgrammi a 20 per il diossido di azoto. A Milano (principalmente) e ad altre zone caratterizzate da particolari condizioni atmosferiche (che non permetterebbero il raggiungimento degli obiettivi entro il 2030, come la mancanza di ricircolo dell’aria nella Pianura Padana), sarà concessa la proroga fino al 2040. Ma a tutti i Paesi è stato chiesto di essere estremamente trasparenti: dovranno fornire una tabella di marcia estremamente dettagliata, riportante i progressi fatti e gli obiettivi prestabiliti per raggiungere quanto deciso il prima possibile. Le questioni pratiche sul risarcimento ai cittadini sono ancora da definire.

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