Si cerca a tutti i costi in che modo gestire un eventuale congelamento del fronte. Un fine guerra senza mai che sia stato dichiarato un vero armistizio : è questo che aleggia dal primo giorno di questa tragica guerra. Questa volta anche Putin sembra mostrare qualcosa che assomiglia vagamente alla disponibilità. In realtà al Cremlino non dispiace continuare la guerra, perché sapendo di avere un vantaggio, vorrebbe sfruttarlo fino alla fine, magari con una nuova offensiva , approfittando dell’ estate che è alle porte . Ma nello stesso tempo non vuole indispettire il Presidente degli Stati Uniti, che nel lungo periodo potrebbe essere funzionale alle sue strategie geopolitiche ed economiche: intese sull’ artico, sul gas, sui prezzi del petrolio, il cui drastico calo ha completamente messo in ginocchio l’ economia russa. L’ eventuale fine delle ostilità, potrebbe diventare lo strumento per guadagnarsi la fiducia degli Usa. Intanto la guerra sta logorando anche la stessa Russia che l’ ha scatenata. Putin ha fondato il suo patto con il popolo russo su tre pilastri fondamentali: stabilità, sicurezza e una sorta di giustizia, intesa come riparazione dei torti subiti con la caduta del Muro di Berlino e ritorno della Russia sullo scenario internazionale, quale super potenza, con le buone o con le cattive. Questi tre pilastri sono fondamentali ed intoccabili. Troppo a lungo in Occidente ci siamo illusi che eventuali complotti avrebbero potuto ribaltare gli attuali vertici del Cremlino. Dal punto di vista economico, la Russia, oggi , traballa tanto . I dati macroeconomici sono i peggiori degli ultimi venti anni , i prezzi dei beni di consumo sono arrivati alle stelle e sono fuori controllo. I più grandi economisti internazionali,valutano che l’ economia russa così come è messa non può essere sostenuta oltre un anno. Vladimir Putin è consapevole della situazione e anche del fatto che se non ricorre in tempo a adeguati rimedi, il rischio del crollo è reale. Ma il Presidente russo è un calcolatore, un abile giocatore di scacchi che ragiona su ogni mossa e portarlo al limite della pazienza, come da più parti in Europa di cerca di fare , è molto pericoloso e controproducente. Allo stato , l’ unica via percorribile è portare Putin al tavolo delle trattative ed arrivare ad una tregua . Diversamente la carneficina durerà a lungo .
Da Putin un barlume di disponibilità
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