Crosetto a Macron: “Non inviamo soldati italiani a Kiev”

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“Noi non siamo in guerra con la Russia, nessun soldato italiano andrà a combattere in Ucraina. Un conto è difendere il diritto all’indipendenza dell’Ucraina e il diritto internazionale, un altro è fare la guerra alla Russia. Noi non facciamo la guerra alla Russia, diciamo soltanto che la Russia deve rispettare il diritto internazionale e ritirare le sue truppe dall’Ucraina”, afferma h Antonio Tajani arrivando alla sala dei gruppi alla Camera.

L’Italia non invierà nostri militari in Ucraina. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ribadisce quanto già affermato dal titolare della Farnesina Antonio Tajani. “Abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”, ha spiegato Crosetto, dopo i timori di una escalation europea per le parole espresse da Emmanuel Macron e David Cameron. Il presidente francese ha minacciato “l’invio di truppe di terra in Ucraina se la Russia sfonda il fronte”, mentre secondo Cameron Kiev, se volesse, potrebbe usare armi di Londra contro obiettivi all’interno della Russia.

“Non giudico un presidente di un paese amico come la Francia, ma non comprendo la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, pur mantenendo toni diplomatici, ha commentato in modo netto le ultime dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sulla guerra in Ucraina.

Per Crosetto si tratta di parole che “oggettivamente innalzano la tensione”, poiché alludono a una escalation militare del conflitto con il coinvolgimento diretto degli eserciti della Nato. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro italiano ha ribadito che il nostro Paese non parteciperà a un eventuale intervento armato. Il motivo, ha spiegato, è che “abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu”.

Si se parlasse di uno schieramento dell’esercito in Ucraina, invece, “non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto”. Nella sua critica a Macron, comunque, Crosetto ha escluso che a spingerlo siano motivazioni elettorali: “Forse vogliono riaccendere un faro su una guerra, che i media avevano dimenticato. Purtroppo, si va a mode anche sui conflitti, va detto”.

L’Italia comunque continuerà nel suo supporto, anche militare, a Kiev. Anche perché, se l’Ucraina dovesse cedere ed essere definitivamente invasa, la conseguenze sarebbero gravi: “Se i Russi arrivassero a Kiev, se conquistassero un paese sovrano, se dessimo per scontato che si può invadere un altro paese solo perché si è più forti, sarebbe un disastro per tutti”.

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