World Social Report 2025: 690 milioni di persone vivono con meno di 2,15 dollari al giorno

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Il World Social Report 2025 lancia l’allarme: povertà persistente, diseguaglianze e sfiducia nelle istituzioni minacciano la coesione sociale mondiale. A trent’anni dalla Dichiarazione di Copenaghen sullo sviluppo sociale, le Nazioni Unite pubblicano un bilancio inquietante: il progresso degli ultimi decenni è reale, ma fragile. Il World Social Report 2025 evidenzia come l’insicurezza economica, le disuguaglianze e la polarizzazione sociale stiano minando la fiducia nelle istituzioni e ostacolando lo sviluppo sostenibile. L’ONU lancia una proposta concreta: un nuovo consenso politico fondato su equità, sicurezza economica e solidarietà. Nonostante più di un miliardo di persone siano uscite dall’estrema povertà dal 1995, oltre 690 milioni vivono ancora con meno di 2,15 dollari al giorno. Un terzo della popolazione mondiale è bloccata tra vulnerabilità e precarietà, e basta uno shock – un conflitto, un disastro climatico o una crisi economica – per precipitare nuovamente nella miseria. Anche chi supera la soglia minima di sopravvivenza non è al sicuro: oltre 2,8 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno. In tutto il mondo, quasi il 60% dei lavoratori è impiegato nel settore informale, senza tutele né garanzie. Lavori “flessibili”, contratti temporanei e la gig economy stanno erodendo la stabilità anche nei Paesi ad alto reddito. Il rapporto sottolinea che nei Paesi ad alto e medio reddito, come Stati Uniti, Cina e India, le disuguaglianze sono aumentate. Il 1% più ricco della popolazione mondiale possiede oggi più ricchezza del restante 95%. E anche dove il reddito medio cresce, la distribuzione resta profondamente squilibrata. Le donne e le minoranze sono sistematicamente penalizzate nei salari, nell’accesso ai servizi e nella rappresentanza. La fiducia nelle istituzioni pubbliche è ai minimi storici. Più della metà della popolazione mondiale non si fida dei propri governi. Le nuove generazioni, nate nel XXI secolo, esprimono livelli di fiducia ancora più bassi. La polarizzazione politica, l’odio digitale e la disinformazione amplificano divisioni e conflitti. Per l’ONU, la risposta non può essere frammentaria. Il rapporto invoca un nuovo consenso politico globale fondato su: a) Investimenti in persone e servizi pubblici di qualità, come istruzione, sanità, energia e abitazione; b) Lavoro dignitoso per tutti, con tutele per i lavoratori precari e informali; c) Fiscalità progressiva, che colpisca i grandi patrimoni e liberi risorse per ridurre le disuguaglianze; d) Coesione sociale e partecipazione, rafforzando la rappresentanza e la trasparenza delle istituzioni; Il report è una chiamata all’azione per il Secondo Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sociale del 2025. “Nessuna nazione può prosperare in isolamento,” ricorda il Segretario Generale António Guterres. “Le sfide globali richiedono risposte collettive. È tempo di ricostruire la fiducia e ridefinire il futuro.”

Paolo Iafrate

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