Visita della Commissione Affari Costituzionali al Parlamento ungherese: focus su giustizia, migranti e stato di diritto

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Il Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, ha guidato una delegazione parlamentare in visita ufficiale al Parlamento ungherese, composta anche dai deputati Sara Kelany e Pasqualino Penza.

Nel corso della missione, la delegazione italiana ha incontrato autorevoli rappresentanti istituzionali: Imre Vejkey, Presidente della Commissione Giustizia; László Hende, Vicepresidente dell’Assemblea Nazionale e Presidente della Commissione per la Legislazione; Zoltán Tessely, Presidente della Commissione Affari europei; e Lőrinc Nacsa, responsabile della sezione ungherese del gruppo parlamentare di amicizia con l’Italia.

“La visita – ha dichiarato Pagano – ha confermato l’eccellente cooperazione bilaterale tra le nostre istituzioni parlamentari, già rafforzata da numerosi incontri tra i nostri organi e dalla recente partecipazione del Presidente Fontana alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti UE”.

È stata inoltre ricordata l’iniziativa culturale che ha portato alla Camera dei deputati la mostra Herend, testimonianza di un legame anche sul piano artistico e simbolico. Tra i principali temi affrontati: lo Stato di diritto, l’autonomia legislativa dei Parlamenti nazionali, la riforma della giustizia in Italia, le politiche migratorie, i valori comuni dell’integrazione, la centralità dei valori cristiani e della famiglia.

Nel confronto con il Presidente Tessely, è stata ribadita una visione condivisa di integrazione europea, purché ancorata ai principi di sussidiarietà, proporzionalità e rispetto delle identità costituzionali. Sono state espresse critiche sul metodo seguito dalla Commissione UE nella redazione della relazione annuale sullo Stato di diritto, ritenuto poco attento alle specificità dei singoli ordinamenti.

Pagano ha sottolineato anche la necessità di rafforzare i controlli alle frontiere, garantire rimpatri efficaci e contrastare la criminalità transfrontaliera, promuovendo allo stesso tempo una vera integrazione dei migranti, fondata sull’adesione consapevole ai valori, alla lingua e alla cultura del Paese ospitante.

“In Italia – ha aggiunto – stiamo riflettendo su un modello di cittadinanza che tenga conto non solo del tempo, ma del reale senso di appartenenza alla comunità”. L’incontro ha confermato la volontà condivisa di costruire un’Europa basata sul rispetto reciproco, sul dialogo tra i popoli e sulla valorizzazione delle identità nazionali.–

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