Dominic Miller porta a Napoli il suo nuovo progetto solista Vagabond

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Il chitarrista che ha dato voce alle emozioni più profonde dei brani di Sting — e che ha fatto della discrezione e della raffinatezza un tratto distintivo — è arrivato a Napoli con il suo progetto solista. Dominic Miller, tra i più apprezzati chitarristi della scena internazionale, si è esibito il 15 maggio alle 21 al Teatro Bolivar, sotto la direzione artistica di Nu’Tracks, per presentare il suo ultimo lavoro discografico, Vagabond, pubblicato da ECM nel 2023. Un’occasione rara per ascoltare dal vivo un artista che ha fatto della contaminazione stilistica una poetica personale.

Miller è conosciuto ai più per il suo sodalizio trentennale con Sting, con cui ha scritto successi come “Shape of My Heart”, “Fields of Gold” e “Fragile” — quest’ultima riarrangiata da Miller in una memorabile versione strumentale. Ma il suo curriculum racconta molto di più: argentino di nascita, inglese d’adozione, Miller ha attraversato stili, generazioni e geografie, collaborando con artisti del calibro di Paul Simon, Peter Gabriel, Phil Collins, Katie Melua, Nigel Kennedy ed Eddi Reader, solo per citarne alcuni. È stato protagonista di sessioni discografiche tra le più prestigiose del panorama mondiale, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di musicisti. Il disco “Vagabond” segna un’ulteriore evoluzione nella ricerca sonora di Miller. Registrato in Francia nello studio “La Buissonne”, vero e proprio luogo culto per gli artisti ECM, l’album fonde jazz da camera, melodie folk, armonie classiche e suggestioni latine. Il titolo richiama perfettamente la dimensione errante e cosmopolita del musicista: un vagabondaggio artistico che si riflette nei brani, costruiti su dinamiche leggere, spazi aperti e improvvisazioni calibrate.

Sul palco al Teatro Bolivar, Miller si avvale di una band di altissimo livello. Alla batteria c’è Nicolas Viccaro, musicista francese tra i più versatili e richiesti della scena jazz e fusion europea. Al basso, Nicolas Fiszman, fedele collaboratore di Miller e già al fianco di artisti del calibro di Charles Aznavour e Dhafer Youssef. Infine, al pianoforte, Jason Rebello, nome di punta del jazz britannico, con un passato accanto a Sting e Wayne Shorter, celebre per il suo tocco lirico e le influenze soul e gospel. Una formazione capace di dar vita a un concerto dal grande respiro emotivo e artistico. La serata napoletana ha offerto un repertorio ricco e variegato, dove si sono alternate composizioni originali di Miller, come “La Belle Dame Sans Regrets” e “La Boca” — quest’ultima introdotta con ironia, dato che Miller ha ricordato di essere tifoso del River Plate, e non del Boca Juniors (!) — a rivisitazioni di brani celebri di Sting, tra cui “Shape of My Heart” (eseguita con una lieve stecca iniziale, affrontata con naturalezza) e “Fragile”, accolta con particolare calore dal pubblico.

Particolarmente originale è stato l’assolo del tastierista Jason Rebello, che ha imitato con gusto e precisione il timbro di una chitarra elettrica, mentre il bassista Nicolas Fiszman, spingendosi sulle note più alte dello strumento, ha creato una linea melodica solista degna di una sei corde. Dominic Miller ha mantenuto un approccio sobrio e coerente, suonando l’intero concerto con la stessa chitarra, senza mai cambiarla. Tra le citazioni più suggestive, brani come “A Day in the Life” e “Blackbird” dei Beatles hanno trovato spazio accanto al repertorio personale, costruendo un ponte ideale tra generi e generazioni. Il concerto si è concluso con un bis che ha incluso, a sorpresa, una reinterpretazione elegante e ironica di “Stayin’ Alive” dei Bee Gees e la cover di “The Winner Takes It All” degli ABBA, trasformate in riletture jazzate che hanno strappato sorrisi e applausi. Durante la serata, Miller si è detto entusiasta di essere a Napoli, che considera “la patria adottiva del suo idolo, Diego Armando Maradona”. Ha raccontato con calore di come vedesse ovunque la sua effige camminando per strada, un omaggio che ha suscitato un applauso spontaneo da parte del pubblico.

Oltre al progetto solista, Miller continua a essere impegnato con Sting nel progetto live “Sting 3.0”, una tournée internazionale in formato trio che reinterpreta i grandi classici dei Police e della carriera solista di Sting con un approccio più essenziale e diretto. Insieme a Miller, sul palco ci sono Sting e il batterista Chris Maas.

Il tour “Sting 3.0” toccherà l’Italia con tre date a luglio:

  • 6 luglio al Bassano Music Park (Bassano del Grappa)
  • 7 luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica (Roma)
  • 9 luglio a Villa Manin, Codroipo (UD)

Dominic Miller, celebre chitarrista al fianco di Sting, ha incantato il pubblico del Teatro Bolivar con un’esibizione di straordinaria eleganza, mettendo in luce il suo stile inconfondibile e la sua raffinata sensibilità musicale. In occasione del Vagabond Tour, ha confermato ancora una volta il motivo per cui è considerato uno dei più grandi chitarristi contemporanei: la sua capacità di intrecciare jazz, pop, folk acustico e suggestioni latine in un linguaggio sonoro unico e avvolgente. Sostenuto da una formazione di musicisti d’eccezione, Miller ha costruito un concerto emozionante, preciso e ispirato. Nicolas Viccaro alla batteria ha regalato un ritmo pulsante e variegato, Nicolas Fiszman al basso ha aggiunto profondità e groove, mentre Jason Rebello – al pianoforte e ai synth – ha arricchito ogni brano con armonie raffinate e melodie vibranti. È stato un viaggio musicale denso di emozioni e bellezza, in cui ogni nota sembrava narrare una storia, e ogni musicista contribuiva con passione alla creazione di un’atmosfera intima e incantata. Un’esperienza sonora che rimarrà nella memoria per la sua intensità e delicatezza.

Dominic Miler – chitarra

Jason Rebello – piano e tastiera
Nicolas Fiszman – basso
Nicolas Viccaro – batteria

Roberto Buono

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