Il Presidente degli Stati Uniti d’ America, Donald Trump, non passerà alla storia come un pacifista e risolutore di conflitti, ma come colui che ha perseguito la frantumazione dell’ Europa, il Continente culla delle democrazie e delle libertà, con la conseguente perdita della centralità rispetto a qualsiasi scelta internazionale. Il tycoon ha ben capito le falle dell’ Unione europea che è tenuta insieme solo da una moneta e da valori sempre meno condivisi e forte di queste debolezze si atteggia da padrone infliggendo colpi a raffica, ai quali non è stata data risposta. Strasburgo ha incassato in rapida successione l’ imposizione dei dazi, l’ aumento fino al 5% del Pil per le spese militari da destinare alla Nato, l’ abbandono di fatto dell’ Ucraina al suo destino, l’ umiliazione di essere tenuta all’ oscuro dell’ attacco militare a Teheran , salvo la cortesia da copione , di avvertire Francia, Germania e Regno Unito, tenendone fuori l’ Italia, tant’è che il nostro Ministro degli Esteri, poche ore prima dell’ attacco, tranquillizava il Paese affermando che non ci sarebbe. L’ ultimo affondo di Trump in ordine di tempo, l’ appoggio incondizionato al Premier israeliano, nonostante la carneficina di Gaza e l’ inchiesta per corruzione, frode e abuso d’ ufficio. Tutto questo mentre l’Ue sta cercando una mediazione tra sospendere o rivedere gli accordi con Israele, spingendo per un cessate il fuoco e per una ripresa degli aiuti alimentari. Possiamo dire che la missione di Trump è stata compiuta. Gli alleati di ottant’anni messi in un angolo, il Vecchio Continente declassato ad un insieme di Stati con cui trattare singolarmente. Un vero padrone con i suoi servi . Lui non chiede agli alleati europei affidabilità e condivisione, ma cieca obbedienza. La stessa obbedienza che esige negli Usa dalle Università, dai giornali ,dalle istituzioni democratiche ed anche dai governi federali . Nel frattempo dialoga con Putin come se fosse un vecchio amico, mi si permetta, alla faccia di un’ Europa che vede nel leader russo una minaccia ai suoi confini . Ogni strategia messa in campo dal Vecchio Continente, per tenere buono il Presidente Usa non sembra funzionare. Quindi se si continua a camminare disuniti e non tenere conto dell’allarme in atto, l’ Europa rischia di suicidarsi . Il rischio di una sottomissione è concreto , così come lo è quello di distruggere un’ eredità e una grandezza economica e politica che meriterebbe ben altra tutela .
Trump il frantumatore dell’ Europa
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