Ponte sullo Stretto, cantiere al via in estate

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Partiranno questa estate i lavori per la costruzione del Ponte Sullo Stretto. Lo conferma l’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”. una occasione nella quale Ciucci traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina.

Il Ponte è un’opera “imperativa” e irrinunciabile. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il “report Iropi”, una procedura che, di fatto, scavalca ogni altro problema dichiarando l’opera strategica e sottraendola ad altre eventuali opposizioni. Si tratta di un passaggio fondamentale in vista della delibera del Cipess, il Comitato interministeriale che, di fatto, confermerà i fondi dando il via libera all’opera.

Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter – che ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale.

Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizzativo, è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative.

Il Ponte prevede un investimento complessivo pari a 13,5 miliardi – a fronte di un impatto sul PIL nazionale di 23 miliardi di euro – e ha già ottenuto il benestare di Governo e UE.

Ciucci ha inoltre ricordato che la realizzazione del ponte verrà accompagnata da un grande piano di investimenti, pari a 70 miliardi di euro, su strade e linee ferroviarie di Sicilia e Calabria.

L’amministratore delegato ha infine citato le aziende che parteciperanno all’opera: il contraente generale Eurolink, guidato dall’italiana Webuild, affiancata da partner esteri di rilievo come la giapponese IHI, la spagnola Sacyr e la danese Cowi; la statunitense Parsons Transportation Group che, nel ruolo di Project Management Consultant, garantirà il controllo indipendente degli aspetti progettuali e costruttivi; Edison Next Environment, che monitorerà le ricadute ambientali e socioeconomiche.

L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, si dice soddisfatto dell’approvazione, avvenuta in Consiglio dei Ministri, del cosiddetto “report IROPI”, acronimo inglese che sta per “Imperative Reasons of Overriding Pubblic Interest”, ovvero “motivazioni imperative di rilevante interesse pubblico”.

“E’ un altro passaggio fondamentale e consentirà di perfezionare le previste comunicazioni alla Commissione Europea per il completamento della Valutazione di Incidenza Ambientale. A questo seguirà l’esame del progetto definitivo e del piano economico finanziario da parte del Cipess, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile. Dopo l’approvazione del Cipess, nella seconda metà del 2025, saranno avviati i primi lavori e la progettazione esecutiva dell’intera opera”.                      

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto Infrastrutture, un provvedimento articolato che affronta numerose tematiche, dalle tariffe aeree alla gestione delle opere pubbliche. Il decreto rappresenta un passaggio chiave per la pianificazione di interventi strategici nel settore infrastrutturale e logistico italiano. In particolare il ministro Matteo Salvini ha dichiarato che i lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina inizieranno per l’estate 2025. “Ci saranno gli operai al lavoro, 120mila unità lavorative con aziende da tutta Italia coinvolte nelle forniture per la realizzazione dell’opera”.

Secondo il leader della Lega l’eliminazione del comma che trasformava la società Stretto di Messina in una vera e propria stazione appaltante non rallenterà l’inizio dei lavori.

Il decreto stabilisce la possibilità di adeguare i contratti di realizzazione delle opere pubbliche, con un limite massimo del 50%. L’obiettivo è allineare i costi dei progetti infrastrutturali ai valori aggiornati rispetto a quelli indicati nella Nadef del 2012, che fissava il costo delle opere a 8,5 miliardi, ora saliti a 13,5 miliardi.

L’intervento normativo fa riferimento agli standard europei ed è finalizzato ad accelerare l’iter di approvazione presso il Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Le nuove regole si applicheranno anche nella fase iniziale delle opere, come gli espropri, monitorati dalle prefetture competenti.

Tra le iniziative correlate al decreto è stata organizzata una riunione operativa al Ministero sul piano antimafia per la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali. Questo incontro ha avuto l’obiettivo di rafforzare i meccanismi di prevenzione e controllo per evitare infiltrazioni criminali nei grandi cantieri pubblici.

Le linee guida emerse saranno integrate nelle fasi operative delle opere strategiche, a partire dai lavori per il ponte sullo stretto di Messina, uno dei progetti centrali dell’agenda infrastrutturale.

Contrariamente a quanto ipotizzato nelle prime bozze del provvedimento, è stato eliminato il comma che trasformava la società Stretto di Messina in una vera e propria stazione appaltante. Questa modifica avrebbe permesso alla società di gestire autonomamente l’intero iter delle operazioni, dalla progettazione alla realizzazione.

L’esclusione di tale norma segnala una prudenza nella riorganizzazione dei soggetti attuatori, lasciando al Governo margini per futuri interventi più mirati.

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