PAPA LEONE XIV E LA CITTÀ DI DIO

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Antoniu Martin storico e giornalista

In un precedente articolo avevo anticipato che l’elezione del nuovo Sommo Pontefice avrebbe seguito la via dell’equilibrio. Ciò è avvenuto con la nomina del cardinale Prevost. Fin dal primo discorso, l’attuale Papa ha voluto precisare le sue direzioni d’azione, avendo come punto centrale il lavoro per il desiderio di pace nel mondo, un tema che riguarda tutta l’umanità. In questo senso, Leone XIV è il continuatore degli sforzi del suo predecessore, che portò avanti una vera e propria diplomazia a favore della pace, anche se non ottenne grandi risultati.La domanda sorge spontanea: Ha il Vaticano ancora la forza morale per consentire alle grandi potenze e agli stati coinvolti in guerre di fare la pace? Ha ancora gli strumenti necessari per riunire i campi in guerra? Dispone il Vaticano di quell’ascendente che gli permetterebbe di intraprendere determinate iniziative a livello mondiale? Su quale presupposto cercherà di lavorare, cosa potrà offrire alle nazioni e al mondo intero? Senza pretendere di esaurire l’argomento, possiamo considerare che il nuovo Papa potrebbe portare una ventata di aria fresca nella percezione del Vaticano a livello mondiale. Riteniamo che questo sia il punto di partenza per qualsiasi azione egli intraprenda. Anche la filosofia che sosterrà il mandato papale è molto importante. Se dietro Francesco c’erano senza dubbio le idee gesuite di riforma del mondo, l’azione dell’attuale Sommo Pontefice si baserà sull’universo ideologico delineato da Sant’Agostino. “La città di Dio” è l’opera fondamentale di Sant’Agostino che tratta del rapporto della Chiesa con il mondo. Essa rappresenta ancora oggi un riferimento teologico per il Vaticano e diventerà, sotto il pontificato di Leone XIV, il quadro attraverso il quale potremo discernere l’operato del nuovo Papa. Da più prospettive, possiamo considerare, insieme agli Agostiniani, che viviamo in tempi simili a quelli della fine del mondo antico, dominati da crisi a più livelli e da conflitti che sembrano senza soluzione. Secondo Agostino, solo la Chiesa può risolvere situazioni disperate, perché è portavoce di Dio. Crediamo che i “dossier” aperti da Papa Francesco, volti a porre il Vaticano al centro dell’attenzione della società, potranno essere affrontati e persino risolti dall’attuale Papa, al quale i principi agostiniani forniranno la maggior parte degli strumenti necessari.

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