Oggi è diventato facile fare spreco della democrazia

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Il giorno della festa della Repubblica, due giugno , che celebra il giorno della vittoria referendaria del 1946 , con cui gli italiani decisero di votare per la Repubblica, proprio in questo giorno, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dichiara alla stampa che l’ 8 e 9 giugno si rechera’ alle urne , ma non ritirera ‘ la scheda. Questo atteggiamento fa molto riflettere. Settantanove anni fa si andò a votare Si o No , monarchia o Repubblica e mai si sarebbe immaginata una cosa del genere . In quel 1946 gli italiani in massa andarono a votare per cancellare un passato buio e costellato da orrori ed errori, commessi proprio dagli avi politici di Giorgia Meloni. La Costituzione prevede il non voto, ma l’ idea dei costituenti era non consentire ad una minoranza il sopravvento sulla maggioranza; non aveva senso creare un istituto di democrazia diretta per farne un non uso . Quello che la Premier ha annunciato non è nulla di nuovo . Lo hanno già fatto alcuni suoi predecessori. Quello su cui ha commesso, a mio avviso, un grave errore è stata la manifesta volontà di non informare il Paese , di quale sia la sua risposta ai quattro milioni di italiani che hanno firmato per cambiare le norme sui licenziamenti per giusta causa e sugli appalti e quelle per ridurre a cinque anni , rispetto agli attuali dieci, il tempo per concedere la cittadinanza agli immigrati. Del resto il Presidente del Consiglio governa anche per loro. La linea adottata sui quesiti referendari dalla maggioranza è stata quella di silenziarli e si è servita della Rai , ente di Stato , per raggiungere l’ obiettivo. E l’ invito a boicottarli è arrivato anche dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che lo ha fatto senza nemmeno valutare l’ improprietà dello stesso. Sarebbe importante per gli italiani sapere cosa ne pensa la Presidente del Consiglio della reintegra dei lavoratori licenziati per giusta causa e delle tutele dei lavoratori nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Così come sarebbe importante sapere cosa ne pensa del fatto che a pagare per gli incidenti sul lavoro siano gli ultimi della filiera . Sulla cittadinanza Giorgia Meloni è stata chiara : Non intende concedere la cittadinanza agli immigrati allo scadere dei cinque anni, né rimuovere gli ostacoli che incontrano , quelli che ne hanno diritto. Un fatto è certo: l’integrazione è il primo antidoto contro la mancanza di sicurezza. Quindi l’8 e 9 giugno la Premier si recherà alle urne per fare passerella dinanzi alle telecamere e ai fotografi, come una star del cinema e senza rendersi conto che guida un governo che è infastidito dalla democrazia.Oggi è più facile fare spreco della democrazia.

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