Nuove minacce mafiose al procuratore minorile di Palermo, ClaudiaCaramanna

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“Siamo vicini ed esprimiamo la nostra più forte solidarietà al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna, oggetto di nuove intimidazioni. Mentre siamo certi che tali intimidazioni non intaccheranno minimamente la volontà della dottoressa Caramanna e dei suoi collaboratori ad andare avanti, riteniamo fondamentale che da parte di tutti resti alta l’attenzione su questo ennesimo episodio. Anche la politica può e deve fare la sua parte, e certamente Forza Italia è pronta a farla, per supportare in ogni modo il lavoro degli uffici Giudiziari minorili, impegnati in Sicilia su un fronte difficilissimo di repressione della criminalità minorile così come delle violenze contro i minori. Un lavoro che ha sicuramente bisogno di essere supportato da una capillare prevenzione sul territorio, che, come la stessa dottoressa Caramanna ha giustamente ricordato, coinvolge le istituzioni, le agenzie educative, la società civile e sicuramente anche la politica.” Lo dichiara Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia

Fin dentro il tribunale di Palermo, una mano anonima è riuscita a intrufolarsi tra le carte della procuratrice minorile Claudia Caramanna. Ha aperto un fascicolo riservato sulla sua scrivania ed ha lasciato un foglio con una minaccia in stile mafioso. Sotto una croce le seguenti parole: “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”.

La spiegazione di quella minaccia anonima si trova nel lavoro della magistrata obbiettivo del messaggio mafioso: Claudia Caramanna ha avviato da mesi un programma per salvare i figli dei  boss e dei trafficanti destinati a prendere il posto dei genitori. Alcuni video girati da telecamere nascoste nel quartiere periferico Sperone, mostrano minori preparare bustine di droga con i genitori a contare mazzette di banconote.

Stesse scene viste durante le indagini in altri quartieri di Palermo, dove la droga circola anche nelle scuole medie. Le giovani leve della mafia iniziano presto la manovalanza, hanno anche meno  di quindici anni.

Da qui  la decisione di prendere provvedimenti severi contro la devianza minorile che prevedono il coinvolgimento dei giovani a rischio nelle attività dell’associazione libera di don Ciotti.  E nei casi più gravi l’ufficio di Caramanna è stato pronto a chiedere la sospensione della potestà genitoriale, allontanando i ragazzi dalla famiglia. Diversi genitori sono stati convocati in Procura e avvisati.

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