Elon Musk si prepara a lasciare il governo federale degli Stati Uniti. La notizia, anticipata venti giorni fa dal sito americano Politico e smentita dalla Casa Bianca, è riportata dal Washington Post. Il quotidiano Usa precisa che la data ufficiale delle dimissioni non è ancora stata comunicata ma che il ruolo del proprietario di X all’interno dell’apparato statale dovrebbe scadere entro la fine di maggio.
Tesla ha chiuso il primo trimestre sotto le attese penalizzata dalla crescente concorrenza, dal calo delle vendite e dai contraccolpi del coinvolgimento di Elon Musk nell’amministrazione Trump. Guardando avanti, il colosso delle auto elettriche potrebbe infatti risentire dei dazi del presidente americano, che la rendono un potenziale oggetto di misure ritorsive oltre a rendere la produzione di auto negli Stati Uniti più costosa. Sarà anche per questo che lo stesso Musk ha annunciato che da maggio lavorerà meno per l’amministrazione americana per concentrarsi su Tesla.
L’addio sarebbe motivato dalla stanchezza del patron di Tesla e braccio destro del tycoon, di dover affrontare l’assedio della sinistra politica. Fonti vicine al fondatore di Tesla riferiscono che la decisione è dovuta al malcontento del magnate nei confronti di quelli che definisce attacchi “immorali e sgradevoli” provenienti da ambienti progressisti. Nonostante l’imminente uscita, Musk resta convinto che il suo passo indietro non avrà ripercussioni sull’influenza né sulle attività del cosiddetto “Doge” Department of Government Efficiency), figura con cui viene talvolta identificato nel dibattito pubblico.
Non mancherebbero forti tensioni tra Musk e altri membri del gabinetto Trump, legate alla mancanza di coordinamento nelle iniziative per la riduzione della spesa pubblica. Nel frattempo, Dan Ives, analista di Wedbush Securities, ha lanciato un appello affinché Musk lasci il servizio pubblico e torni a concentrarsi su Tesla. La casa automobilistica, infatti, si trova attualmente in una fase definita “codice rosso”.
A meno di tre mesi dal suo arrivo a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), il leader tycoon ha confidato ai suoi che il ceo di X e Tesla avrebbe fatto un passo indietro rispetto al suo ruolo di super-consigliere. Nella stessa occasione il presidente Usa era tornato a elogiare le qualità geniali di Musk. “Penso che Elon sia fantastico. Ma credo anche che abbia una grande azienda da portare avanti. E a un certo punto tornerà al business. È una persona di grande talento, io adoro le persone molto intelligenti e lui lo è. Elon è un patriota americano, è terribile il trattamento che gli è stato riservato con gli attacchi alla Tesla”.
Donald Trump ha detto che “alla fine ridurrà i dazi sulla Cina ma non a zero. “Il 145% è molto alto, e non sarà sempre così alto. Non sarà nemmeno lontanamente così alto. Scenderà sostanzialmente, ma non sarà a zero”, ha assicurato ai giornalisti nello Studio Ovale della Casa Bianca – Non farò il duro con la Cina e con il presidente Xi. Il mio rapporto con il presidente Xi è ottimo. Faremo un accordo”. La Casa Bianca ha anche annunciato di avere sul tavolo 18 proposte di accordi sui dazi con altrettanti Paesi. E, in particolare, sarebbe vicina a un accordo generale con Giappone e India anche se per la definizione dei dettagli finali dell’intesa potrebbero volerci mesi.
Il presidente Usa ha ammesso, che gli effetti negativi dei dazi si sentiranno per un pò negli Stati Uniti.