Meloni tra i ‘volenterosi’ in Albania: ‘Siate chiari: volete mandare truppe in Ucraina?’

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Via libera della Camera, tra le tensioni in Aula, al decreto Albania. I voti a favore sono 126, i contrari 80 e 1 astenuto. Hanno votato contro le opposizioni, mentre la maggioranza è stata compatta sul sì. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Il provvedimento trasforma l’hotspot di Gjader in un cpr in cui destinare non solo più i richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri, ma anche i migranti irregolari destinatari di un provvedimento di espulsione. Il voto è arrivato tra le tensioni in Aula tra FdI e le forze di minoranza.

Il decreto Albania contiene disposizioni urgenti per il contrasto dell’immigrazione irregolare. Nello specifico, il decreto prevede disposizioni urgenti ai fini del rafforzamento dell’azione di rimpatrio: con il provvedimento si estende la categoria di persone che possono essere condotte nelle strutture in Albania, oggetto del relativo Protocollo del novembre 2023, includendovi coloro i quali sono destinatari di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Prima del nuovo intervento normativo, era consentito condurre nelle strutture in Albania esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri Stati membri dell’Unione europea, anche a seguito di operazioni di soccorso. Per effetto della modifica contenuta nel decreto, si prevede che nelle strutture in Albania possano essere condotte anche le persone destinatarie di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Il decreto, infatti, equipara le strutture realizzate in Albania alle corrispondenti strutture previste dalla normativa nazionale. Ovvero, sono equiparate agli hotspot. Le sole strutture destinate al rimpatrio sono equiparate ai centri di permanenza per i rimpatri (cpr). Si autorizza, inoltre, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a cedere due motovedette a titolo gratuito alla Repubblica di Albania.

“In sordina il governo sta truffando gli italiani”. Elly Schlein non usa mezzi termini in Transatlantico alla Camera dopo l’approvazione del dl Albania. La segretaria è con i deputati Pd che da un anno vanno in ispezione, quasi ogni settimana, nei centri albanesi. Un progetto che, sottolineano i dem, “è fallito”. Ed ora la premier Meloni, incalza Schlein, “per coprire quel fallimento cerca di fare un cambio di destinazione d’uso” dei centri in Albania con il dl passato  a Montecitorio trasformandoli in Cpr. A cosa serve? – rimarca Schlein – Solo ad alimentare la propaganda. Meloni non vuole ammettere che ha fallito quanto prometteva in quel video: ‘Funzioneranno, dovessi non dormirci la notte’, disse. Io avrei preferito che la presidente del Consiglio non dormisse la notte sulle liste d’attesa…”.

Il tutto con costi esorbitanti, denunciano ancora i dem. “Il 20 maggio di un anno fa i centri in Albania dovevano essere operativi. Il governo contava di ospitarvi 36mila migranti: ad oggi sono meno di 150.

A Tirana  il vertice della Comunità politica europea, il format nato con il summit di Versailles nel 2022 che riunisce 47 Paesi, i membri dell’Ue più venti Paesi extra-Ue ma comunque nell’orbita europea: dall’Ucraina alla Gran Bretagna, dalla Turchia ai Balcani Occidentali. Al vertice i vertici europei e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.

Il governo britannico guidato da Keir Starmer ha confermato l’intenzione di aprire centri di rimpatrio all’estero per i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, nell’ambito di una più ampia strategia per la gestione dell’immigrazione. Durante la sua prima visita ufficiale in Albania, il primo ministro ha rivelato alla stampa che sono in corso trattative con diversi Paesi per realizzare questi hub di detenzione temporanea, dove i migranti resteranno in attesa di essere espulsi. “Siamo in trattativa con diversi Paesi per quanto riguarda gli hub di rimpatrio e li considero un’innovazione davvero importante”, ha dichiarato Starmer. Tuttavia, ha chiarito che l’Albania non è tra i Paesi coinvolti, visto che il primo ministro albanese, Edi Rama, recentemente rieletto, ha confermato che l’accordo simile siglato con l’Italia è da considerarsi un’eccezione “una tantum”, chiudendo la porta a ulteriori collaborazioni simili con Londra.

Il primo ministro albanese Edi Rama ha dichiarato che la campagna elettorale del Partito Socialista (PS) per le elezioni parlamentari dell’11 maggio era incentrata sull’Europa e che oltre il 52% degli albanesi ha votato per i socialisti, ovvero a favore dell’adesione all’Unione europea. Nel suo discorso di apertura del vertice della Comunità politica europea (Cpe) a Tirana, Rama si è rivolto ai leader partecipanti e ha affermato: “È uno straordinario onore per l’intero Paese e per il popolo albanese darvi il benvenuto in questo luogo e in questa casa costruita appositamente per il vertice della Comunità politica europea”.

Rama ha fatto sapere ai presenti che “in questo edificio non sono circondati dagli incubi dell’Europa raffigurata nella pittura rinascimentale, né dal vuoto di uno spazio di incontro temporaneo, ma dall’immaginario dei bambini albanesi sull’Europa. Per noi è stata una scelta chiara, perché i sogni dei bambini non sono mai ostaggi dei miti del passato. Al contrario, sognano un futuro molto simile, tra l’altro, ai sogni dei padri fondatori dell’Europa”.

Matteo Renzi attacca la premier Giorgia Meloni dopo le parole sull’Ucraina.  Al centro della nuova polemica, le dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Consiglio durante il vertice della Comunità politica europea in Albania, con riferimento alla guerra tra Russia e Ucraina. Ecco cosa ha scritto il leader di Italia Viva su X (ex Twitter).

Durante il sesto vertice della Comunità politica europea, svoltosi in Albania, la premier Giorgia Meloni è tornata a parlare del conflitto tra Ucraina e Russia, sottolineando la necessità di un cessate il fuoco e di un accordo che dia garanzie a Kiev. In particolare, ha dichiarato: “Si è visto in queste ore rispetto ad una certa propaganda chi sia effettivamente disponibile a fare dei passi importanti a favore della pace e chi sia invece chiaramente meno disponibile. Serve insistere per un cessate il fuoco incondizionato, per un accordo di pace serio che dia garanzie di sicurezza a Kiev. Non dobbiamo gettare la spugna”.

Una presa di posizione a cui Matteo Renzi ha replicato poco dopo su X (ex Twitter): “Giorgia Meloni ovvero l’Influencer ininfluente. Che umiliazione per l’Italia”.

Oltre al vertice allargato,  Rama e Meloni hanno in programma anche un incontro bilaterale in cui la presidente del Consiglio può presentare l’ultimo passo avanti del decreto Albania, il via libera avvenuto alla Camera dei deputati.

Tornando al summit di Tirana era anche presente Volodymyr Zelensky, di ritorno dalla Turchia dove si sono tenuti i negoziati diretti tra Russia e Ucraina. Dei negoziati che non sono andati come sperava il presidente ucraino, visto che Vladimir Putin non si è presentato. Inevitabilmente, la guerra in Ucraina è stata uno dei principali temi di discussione. Che sarebbe stato discusso anche dai leader dei Paesi volenterosi, che dopo essersi riuniti a Kiev, si sono ritrovati faccia a faccia a Tirana. Ed è arrivata una foto che la vede la premier insieme a Zelensky, circondata dalla presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, dal premier britannico Keir Starmer e da quello polacco Donald Tusk. Questa volta l’assente era Emmanuel Macron.

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