La grande menzogna della speranza, Puccini e Dallapiccola in dialogo all’Opera di Roma

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Due prigioni, due anime costrette in gabbie invisibili, due musiche diversissime unite da una comune condizione esistenziale: quella della speranza negata. Il Teatro dell’Opera di Roma ha proposto “Suor Angelica” di Puccini e “Il Prigioniero” di Dallapiccola per l’ultima tappa del “Trittico ricomposto”, chiudendo il ciclo iniziato con “Il tabarro / Il castello del principe Barbablù” e proseguito con “Gianni Schicchi / L’Heure espagnole”.

Un progetto ambizioso, nato dalla visione di Michele Mariotti che ha scelto accostamenti tematici forti per restituire nuova luce a tre atti unici novecenteschi, intrecciando Puccini con Bartók, Ravel e, ora, con uno dei compositori italiani più raffinati e meno frequentati del secondo Novecento, Luigi Dallapiccola.

Il debutto romano di Calixto Bieito, regista tra i più discussi e acclamati della scena europea, conferma il suo tratto visionario. In scena la cella, lo spazio chiuso, sia per la suora rinchiusa nel convento dal rigore asfissiante, sia per il prigioniero della Santa Inquisizione, vittima di un’illusione tanto potente quanto crudele. Per Angelica l’immagine è inizialmente edulcorata dalla presenza di un florido giardino, un hortus conclusus, per il progioniero invece l’atmosfera opprimente è ben presente sin dall’incipit.
Come afferma lo stesso regista: “Questi personaggi rappresentano molto bene il presente, o forse non hanno mai smesso di rappresentarlo.” La scenografia ridotta al minimo di Anna Kirsch, concentra l’attenzione sulla carne e sulla psiche, mentre i costumi neutri di Ingo Krügler e le luci livide e taglienti di Michael Bauer accentuano la sensazione di sospensione claustrofobica.

La Suor Angelica di Corinne Winters è una protagonista di bella intensità, la sua interpretazione gioca tra la dolcezza della rassegnazione e la furia della perdita. Voce morbida e penetrante la sua, che esplode nel finale in un “Senza mamma” straziante e composto, senza retorica, sorretto da una direzione di Mariotti che punta al chiaroscuro più che al melodramma. Accanto a lei, la zia Principessa di Marie-Nicole Lemieux ha una potenza espressiva tale da scolpire un personaggio sfaccettato e pieno di contrasti. Molto convincenti anche la Badessa di Annunziata Vestri e la Suora Zelatrice di Irene Savignano.

Per Il Prigioniero, opera cardine del teatro musicale del Novecento, Mariotti dosa con precisione millimetrica tensione e rarefazione. La partitura di Dallapiccola, è densa ed è resa con straordinaria lucidità, lascia emergere tutta la disperazione lirica della narrazione. Mattia Olivieri costruisce un Prigioniero di dolore crescente, umano fino allo spasimo, perfetto nell’equilibrio tra vocalità scolpita e immedesimazione tragica. Ángeles Blancas molto convincente scenicamente e vocalmente nel ruolo della Madre, mentre John Daszak incarna con doppia ambiguità il Carceriere e il Grande Inquisitore, ambedue simboli di un potere che seduce solo per meglio tradire, a completare il cast i due ottimi sacerdoti di Nicola Straniero e Arturo Espinosa.

Due storie diverse eppure vicinissime nella struttura drammaturgica, due illusioni di libertà che si infrangono contro il dogma, l’ideologia, il fanatismo. L’una si rifugia in una visione mistica, l’altra si schianta nella crudeltà storica. Se “Suor Angelica” chiude gli occhi e si affida all’eternità, “Il Prigioniero” li spalanca e trova solo buio chiedendo la libertà.

La scelta di accostare i due titoli si rivela dunque non solo tematicamente coerente, ma musicalmente fertile: Puccini e Dallapiccola, seppur lontani nel linguaggio musicale, si ascoltano come due voci complementari di una stessa tragedia spirituale. Lo stesso Michele Mariotti nell’intervista rilasciata a Stefano Valanzuolo per il programma di sala sottolinea come entrambe le opere affrontino il tema della prigionia morale, “condizione tanto più dolorosa in quanto acuita, qui, da una speranza di libertà, crudelmente infranta”. Secondo Mariotti è proprio “la differenza che separa i due mondi a rendere ancora più stimolante il gioco dialettico, come se vedessimo e ascoltassimo lo stesso argomento declinato in lingue diverse”. Il pubblico, la sera di martedì 29 aprile, partecipe e coinvolto, ha accolto con attenzione e calore la rappresentazione di due tragedie che trasmettono un senso di profondo attaccamento alla vita, uno spettacolo che non consola, ma scuote. E forse proprio per questo, oggi, più necessario che mai.

VOLTI DEL POTERE – STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA | CONCERTI
SUOR ANGELICA / IL PRIGIONIERO
Terza parte del progetto triennale “Trittico ricomposto”
In collaborazione con Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte del compositore
DIRETTORE Michele Mariotti
REGIA Calixto Bieito
MAESTRO DEL CORO Ciro Visco
SCENE Anna Kirsch | COSTUMI Ingo Krügler | LUCI Michael Bauer

SUOR ANGELICA
Musica Giacomo Puccini
Opera in un atto su Libretto di Giovacchino Forzano
PERSONAGGI E INTERPRETI: Suor Angelica Corinne Winters | La Zia Principessa Marie-Nicole Lemieux | La badessa Annunziata Vestri | La Suora Zelatrice Irene Savignano | La Maestra delle Novizie Carlotta Vichi | Suor Genovieffa Laura Cherici | Suor Osmina / La novizia Jessica Ricci* | Suor Dolcina Ilaria Sicignano | Suora infermiera Maria Elena Pepi* | Prima cercatrice Marianna Mappa | Seconda cercatrice Claudia Farneti | Prima conversa Sofia Barbashova* | Seconda conversa Caterina D’Angelo

IL PRIGIONIERO
Musica Luigi Dallapiccola
Opera in un prologo e un atto su Libretto di Luigi Dallapiccola
Da La torture par l’espérance di Villiers de l’Isle Adam e da La légende d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak di Charles de Coster
PERSONAGGI E INTERPRETI: La Madre Ángeles Blancas | Il Prigioniero Mattia Olivieri | Il Carceriere/Il Grande Inquisitore John Daszak | Primo Sacerdote Nicola Straniero** | Secondo Sacerdote Arturo Espinosa Bravo

  • dal progetto ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
    ** diplomato ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma (maestro Alberto de Sanctis)
NUOVO ALLESTIMENTO TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Teatro dell’Opera di Roma, Piazza Beniamino Gigli 1 – 0648160214 – www.operaroma.it
Ph. Fabrizio Sansoni

Loredana Margheriti

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