Tra circa un mese gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su 5 referendum che hanno ad oggetto questioni importanti, che riguardano cittadinanza e lavoro. Nelle prossime settimane si rifletterà molto sulla propensione degli italiani all’ astensione dal voto. Un recente sondaggio ha stimato l’ affluenza intorno al 40% . In Italia è una scelta ormai consuetudinaria , non solo nei referendum, ma anche alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento e per le europee. Ma nei referendum la partecipazione al voto è ancora più limitata . Questo perché le materie oggetto delle consultazioni, spesso sono poco chiare e suscitano scarso interesse tra i cittadini o comunque non li coinvolgono e non li mobilitano . Ciò nonostante, è opinione diffusa tra gli italiani che l’ astensionismo è un pericolo per la democrazia. A questo proposito come non ricordare l’ appello del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, agli italiani di starsene a casa e non recarsi alle urne .Alquanto sconcertante perché proviene dalla seconda carica dello Stato. Il problema sostanziale che il voto è alla base della nostra democrazia, che si realizza attraverso la rappresentanza . Mentre la democrazia diretta , che prevede la partecipazione del cittadino in modo diretto, viene utilizzata in casi specifici , attraverso i referendum. Ma l’ affermazione del Presidente del Senato al di là del merito, è importante perché sottolinea come l’ astensione è anch’ essa una scelta di voto, che ha diverse implicazioni e diversi significati, due in particolare. Il primo è il distacco da questione specifiche e la non volontà di costruire un progetto comune. Il secondo è che si tratta di una scelta che non ha ragioni precise. Questo è dovuto anche alla costante disaffezione che i cittadini maturano verso una politica scarsa e priva di visione e di obbiettivi. I partiti oggi , sembrano , quasi essere soddisfatti per il non voto. Non intendono, infatti, fornire basi e ragioni comuni al voto di chi non vota .
L’ astensione dal voto è un serio problema per la democrazia
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