Il progetto di Orban: trasformare l’Ungheria in una democrazia illiberale

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Il Progetto del Premier ungherese è chiaro: trasformare l’Ungheria in una democrazia illiberale. Il dissenso non è più tollerato, nemmeno in parlamento: tanti episodi di parlamentari sospesi per essersi opposti alle decisioni della maggioranza di governo. L’ Ungheria non è l’ unico Paese ad avere imboccato una strada che porta dritto alla mortificazione del sistema democratico. Atri Paesi sembrano voler seguire la deriva magiara e sono Slovacchia, Bulgaria, Polonia e da ultima anche la Romania. Ma Orban è più avanti di tutti gli altri. Per questo urge che il governo dell’ UE contrasti questa strategia prima che sia troppo tardi. Gli sforzi si devono concentrare su tre punti cardine . Il primo è quello ideologico. Orban giustifica le sue mosse in chiave sovranista, nel senso che il suo Paese ha diritto a non subire interferenze esterne e rispettare la volontà del popolo. Ma oggi il suo partito , secondo i sondaggi, non ha più la maggioranza nel Paese, anzi gli oppositori aumentano e le associazioni che tutelano i diritti delle persone, fanno sentire sempre di più la loro voce di dissenso . L’ Ungheria, inoltre, essendo membro dell’ UE , è vincolata dal diritto comunitario che prevale su quello nazionale . L’ art 2 dell Trattato sull’ UE vincola gli stati membri al rispetto dello Stato di diritto e ai suoi valori. L’ UE ha il dovere di tutelare questi diritti. Se Orban non è d’accordo ha due strade : o modificare i trattati, ma dovrebbe convincere gli altri governi, o addirittura, come ha fatto il Regno Unito, uscire dall’ UE . Il secondo punto è il sostegno incondizionato a tutti i partiti politici che si oppongono al regime. Il terzo punto o cardine è rappresentato dagli strumenti che ha l’ UE per contrastare Orban. Nell’ ultimo decennio Bruxelles è passata da una forma di tolleranza ad azioni di sorveglianza. Successivamente sono iniziate le procedure di infrazione e sanzioni finanziarie.I fondi comunitari sono stati congelati. Il Trattato prevede anche la sospensione del diritto di voto per i Paesi inadempienti , ma la procedura è molto articolata e complessa . Ma il congelamento dei fondi è molto più efficace, perché tante volte ha costretto il leader ungherese a fare retromarcia. Essa sottrae molte risorse al popolo ungherese e fa scatenare le opposizioni che così possono screditare il governo. Nel 2026 si vota in Ungheria e perciò occorre salvare la democrazia in quel Paese per confermare i valori fondanti dell’ UE. Solo così si potrnno controbilanciare le spinte autoritarie che si stanno manifestando in Europa e nel mondo.

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