Il Caracalla Festival si apre nel segno dell’interiorità alla basilica di Massenzio

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Nella suggestiva cornice notturna della basilica di Massenzio, antica cattedrale del pensiero imperiale oggi riconvertita a teatro dell’arte e dello spirito, si è aperto domenica 29 giugno, nel giorno della celebrazione dei santi patroni della città, il CARACALLA FESTIVAL 2025, stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma con una serata che ha scelto il silenzio interiore come sua forma più alta di eloquenza.

Intitolata “La gioia interiore”, l’inaugurazione ha accostato la voce colta, accesa e limpida del teologo e filosofo Vito Mancuso all’austera bellezza del ciclo di madrigali per sette voci “Lagrime di San Pietro”, capolavoro polifonico e testamento spirituale di Orlando di Lasso, eseguito in forma ridotta dall’ensemble vocale romano “Errar Cantando” con interventi in live electronics del compositore Vittorio Montalti. Un evento che ha saputo intrecciare filosofia e musica in una riflessione profonda sul sacro e sull’umano, filo conduttore dell’intera stagione ideata da Damiano Michieletto e che ha saputo farsi, al tempo stesso, celebrazione civile e meditazione personale, festa e penitenza.

Gli spettatori hanno avuto il privilegio di assistere ad una serata di particolare intensità, fin da subito hanno potuto apprezzare il senso di sacralità, complice anche la polifonia che accostata alla musica elettronica di Montalti ha saputo produrre un effetto decisamente sorprendente.

“Lagrime di San Pietro”, opera dedicata a papa Clemente VIII e concepita come un’opera di espiazione e congedo il cui tema del pentimento di Pietro, espresso in versi di Luigi Tansillo, è stato reso con straordinaria intensità da un’esecuzione capace di tradurre in musica lo strazio, la tenerezza, la dignità della caduta umana. Le sette voci, intrecciate come fili di una preghiera collettiva, hanno restituito lo “sguardo di Cristo” non come giudizio, ma come specchio dell’umano. A rendere ancora più penetrante l’ascolto, i delicati inserti di live electronics curati dal compositore Vittorio Montalti, mai invasivi ma sempre funzionali a creare una zona d’ombra, di sospensione.

L’ensemble vocale “Errar Cantando” specialista nel repertorio rinascimentale, composto da Enrico Torre, Giulia Manzini, Giovanna Gallelli, Leonardo Malara, Riccardo Pisani, Patrizio La Placa, Federico Benetti, ha mostrato uno splendido impasto vocale, i sette elementi in scena hanno saputo utilizzare in giusta misura l’emissione, producendo un suono sempre ben calibrato, rotondo e ben proiettato.

Vito Mancuso, con la sua cifra stilistica divulgativa ma sempre intellettualmente rigorosa, ha proposto una meditazione laica sul tema della gioia come conquista interiore, facendo numerose citazioni, dal partigiano comunista a quello cattolico, passando per Giordano Bruno, Plauto e Lucio Dalla, concludendo con le lettere dei due santi del giorno (Pietro e Paolo), Marco Aurelio e Seneca. La sua “lezione”, più che una conferenza, è sembrata una liturgia della coscienza: un invito al lavoro su di sé per l’ottenimento dell’apertura di una via verso una forma di libertà profonda e inalienabile.

L’apertura del CARACALLA FESTIVAL 2025 non ha cercato il facile consenso del grande evento estivo, non ha puntato su nomi di richiamo mediatico né su formule spettacolari, ma ha scelto, con coraggio, la strada dell’approfondimento culturale, spirituale, umano. Un segnale forte da parte del Teatro dell’Opera di Roma, che conferma la volontà di Damiano Michieletto di fare del festival un luogo dove l’arte non solo si mostra, ma interroga.

La basilica di Massenzio, antica rovina e cuore pulsante della Roma archeologica, ha saputo accogliere tutto questo: le note, le parole, i silenzi. E forse proprio nel silenzio conclusivo si è raccolto il senso più profondo della serata, la bellezza come luogo di rifugio, la cultura come atto di resistenza interiore. In tempi in cui la frenesia spesso fagocita ogni spazio di ascolto, iniziare una stagione all’insegna della riflessione è stato qualcosa di molto significativo e, nel suo genere, rivoluzionario.

Mi permetto in conclusione un’ultima nota di colore, aggiungendo un ultimo effetto molto particolare dovuto al suono proveniente dal concerto al Circo Massimo di Achille Lauro o anche i rumori riconducibili allo spettacolo pirotecnico della Girandola di Castel Sant’Angelo, ma Roma del resto, anche sotto l’aspetto musicale e culturale, è grande, è “de tutti” e mai come in quest’anno giubilare è soprattutto ecumenica.

LA GIOIA INTERIORE

Evento speciale in occasione dell’inaugurazione del Festival nell’anno del Giubileo

CONFERENZA DI VITO MANCUSO

LAGRIME DI SAN PIETRO

Madrigali spirituali a 7 voci

di Orlando di Lasso

Ensemble ‘Errar Cantando’: Enrico Torre, Giulia Manzini, Giovanna Gallelli, Leonardo Malara, Riccardo Pisani, Patrizio La Placa, Federico Benetti

Interventi in live electronics di Vittorio Montalti

BASILICA DI MASSENZIO

domenica 29 giugno, ore 21

www.operaroma.it

ph. Fabrizio Sansoni

Loredana Margheriti

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