I versi di “Se questo è un uomo”, che un grande ebreo quale Primo Levi, ha scolpito in modo
indelebile nel tempo che non conosce tempo, rinascono a nuova vita contemporanea, nella
drammaticità del genocidio che si sta consumando davanti ad un occidente imbelle e con la
complicità di tutto il mondo autodefinito civile, nei confronti del popolo Palestinese. Siamo
al di là di ogni ragionevole dubbio quando affermiamo che, un governo che vede come
premier un soggetto indagato e sottoposto a richiesta di arresto per crimini contro l’umanità,
come Benjamin Netanyahu, sta disumanizzando e disonorando non solo il popolo israeliano,
ma tutti coloro che si riconoscono nella millenaria cultura dell’ebraismo. Assistiamo oggi
come popolazione terza allo scempio di ogni riferimento in grado di dare all’uomo quella
dignità insita nel suo appartenere alla razza umana, dignità che il governo d’Israele sta
calpestando e guidando verso una deriva dove le civiltà democratiche, avendo perso ogni
riferimento identitario, saranno pari a tutti i totalitarismi bestiali di cui il pianeta terra appare
ricco come non mai, anche in paesi definiti “alleati” che hanno palesemente perso la bussola
del significato di democrazia e delle sue regole.
Chiediamo pertanto con forza al presidente della nostra Regione, l’On. Roberto
Occhiuto, e a tutte le associazioni di categoria e alle imprese di dichiarare se e come siano
ancora in corso collaborazioni politico-economiche con lo stato d’Israele e, laddove ve
ne fossero, di interromperle prontamente perché il concetto di “pecunia non olet” non
appartiene alla cultura di solidarietà e rispetto dei calabresi.
Ribadiamo infine che inesistente è l’azione del nostro governo rispetto a quello che è il solo
obiettivo: salvare quel che resta di un popolo e farlo con la forza di chi, citando un recente
successo musicale, crede negli esseri umani che hanno il coraggio di essere esseri umani!