Il piano di un summit fra Donald Trump e i vertici Ue è più vivo che mai nell’agenda di Giorgia Meloni ma i funerali di Papa Francesco non possono rappresentare l’occasione giusta, per una questione di forma e perché sul dossier dazi si registrano ancora distanze che non consentono di parlare di cornici di intesa. Ma nel governo sono convinti che ci siano i margini almeno per una stretta di mano tra il presidente americano e Ursula von der Leyen e Antonio Costa o, nella migliore delle ipotesi, per fissare la data di un nuovo incontro ufficiale, magari tra maggio e giugno, un traguardo entro il quale provare ad accelerare l’iter verso un accordo commerciale a dazi-zero tra le due sponde dell’Atlantico.
Lo staff di von der Leyen non ha escluso poi bilaterali a margine delle esequie del Pontefice.
La macchina diplomatica a Roma è avviata, anche se i tempi saranno stretti, visto che Trump partirà venerdì mattina, per arrivare tra la tarda serata e la notte italiana e tornare negli Stati Uniti sabato. Gli occhi saranno puntati su lui e von der Leyen anche perché i primi mesi del secondo mandato del tycoon alla Casa Bianca sono stati contraddistinti dal gelo fra Washington e Bruxelles, fra gli affondi dell’Amministrazione americana contro l’Europa, la strategia di Trump sull’Ucraina e le sue mosse protezionistiche.
Meloni conta di esercitare il ruolo da facilitatrice dei rapporti Usa-Ue consacrato dalla sua visita a Washington, vista anche la disponibilità del presidente americano sull’accordo con l’Europa e l’invito accettato per una visita ufficiale a Roma, con la promessa di considerare un incontro con i vertici Ue.
Molti leader europei, Macron incluso, storcono il naso di fronte all’ipotesi di Roma come sede di un summit Usa-Ue, che sul fronte europeo è comunque di competenza di Costa, in quanto presidente del Consiglio. C’è chi spinge per Bruxelles, chi per la Polonia, che ha la presidenza di turno. Per Meloni potrebbe essere anche un compromesso accettabile: l’obiettivo diplomatico prioritario in questo momento è avvicinare Stati Uniti ed Europa, e portarli a condividere la data di un summit, creando condizioni negoziali per avvicinare un’intesa. Molti leader saranno già a Roma alla vigilia delle esequie.
Negli ultimi mesi, le relazioni tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno attraversato una fase di incertezza, con Giorgia Meloni che sta ricoprendo un ruolo davvero particolare. L’imposizione di dazi doganali da parte dell’amministrazione Trump ha sollevato preoccupazioni tra i leader europei, che temono ripercussioni negative sulle economie del continente. In questo contesto, la necessità di un dialogo costruttivo e di una strategia unitaria si fa sempre più pressante.
Secondo il Financial Times, “Meloni aveva già discusso in precedenza della possibilità di un vertice con Antonio Costa che ha valutato ‘positivamente’ tale idea”. Inoltre, “anche i funzionari della Commissione europea hanno espresso parole altrettanto positive sul piano”, assicurano le fonti citate dal quotidiano inglese.
La prospettiva di un vertice UE-USA rappresenta un’opportunità per rinnovare le relazioni transatlantiche e affrontare le sfide comuni. Meloni ha espresso fiducia nella possibilità di raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Durante la sua visita a Washington, Trump ha dichiarato: “una grande persona”, riferendosi alla premier italiana, aggiungendo che “al 100%” si poteva trovare un accordo con l’Ue.
I prossimi funerali di Papa Francesco a Roma, che vedranno la presenza di Trump e dei vertici europei, offriranno “l’occasione per colloqui informali”. Il Financial Times ricorda infine che “Trump dovrebbe recarsi nei Paesi Bassi per il vertice Nato a giugno, poco prima della scadenza della sospensione dei dazi doganali, prevista per l’8 luglio”.