Enti locali, Palomba (Viminale): “Fenomeni dissesto finanziario soprattutto al Sud e nei comuni piccoli”

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Turi (Odcec Napoli): “Commercialisti garanti di trasparenza e legalità”

NAPOLI – “Il tema degli enti locali in dissesto finanziario è estremamente attuale, soprattutto nelle regioni del Sud dove i numeri sono eloquenti e presentano una situazione molto preoccupante specie nei comuni con più bassa popolazione. Stiamo cercando di inserire nella prossima legge delega di riforma del Tuel delle norme di accompagnamento per questi enti in difficoltà non solo sotto il profilo economico finanziario ma anche di personale. Continueremo a supportarli anche con l’ausilio delle associazioni”. Lo ha dichiarato Claudio Palomba, Capo dipartimento Affari interni e territoriali Ministero dell’Interno, nel corso della prima tappa del seminario “Il ruolo dell’organo straordinario di liquidazione degli enti locali in dissesto finanziario”, promosso dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, che si è svolto nella sala conferenze dell’Ordine partenopeo a Palazzo Calabritto.“I commercialisti – ha sottolineato Eraldo Turi, numero uno dell’Odcec di Napoli – hanno le competenze necessarie per partecipare sia come consulenti che come revisori negli enti locali, se iscritti al Registro tenuto presso il Ministero degli Interni, e svolgono un ruolo fondamentale nelle situazioni di dissesto attraverso le relazioni e le collaborazioni con i responsabili degli enti comunali affinché sia tutto regolare e non ci siano debiti fuori bilancio”.Giuseppe Venneri, consigliere Cndcec, ha sottolineato: “Intendiamo valorizzare le nostre competenze per offrire alle amministrazioni in difficoltà un supporto qualificato e tempestivo. Spesso ci troviamo di fronte a gravi squilibri economico‑finanziari, è fondamentale avviare subito tutte le procedure necessarie non appena emergono segnali inequivocabili — come l’incapacità di coprire le spese correnti — per prevenire il dissesto”.Francesca Della Torre, consigliera della Fondazione nazionale commercialisti, ha illustrato gli obiettivi del seminario: “L’idea è a di far conoscere l’organo straordinario di liquidazione degli enti in dissesto ma anche di condividere esperienze pratiche e aspetti normative perché i commercialisti sono determinanti sia nel processo di risanamento che nella garanzia della trasparenza amministrativa”.Per l’Osservatorio società partecipate enti pubblici Cndcec è intervenuto il coordinatore Davide Di Russo: “Stiamo cercando di dare il nostro contributo in questa materia delicata che dopo la riforma del testo unico del d.lgs. 118 ha fatto emergere situazioni di grande criticità negli enti locali. E’ giunto il momento di fermarsi un attimo, fare una riflessione comune sulle tipologie contabili perché questi enti creano una serie di difficoltà. Bisogna intercettare ex ante la crisi degli enti locali per poter intervenire poi tempestivamente”.Salvatore Bilardo, dirigente della Ragioneria generale dello Stato, ha evidenziato: “Lo Stato ripone grande fiducia nella professionalità dei dottori commercialisti e dei revisori degli enti locali, i quali svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione delle crisi finanziarie individuando per tempo i primi segnali di allarme che dovrebbero spingere i decisori politici a intervenire con tempestività. In particolare, la causa principale delle difficoltà degli enti, soprattutto al Sud, è la ridotta capacità di riscossione, che limita drasticamente la loro possibilità di spesa.”.Tesi confermata da Rosa Valentino, direttore centrale per la finanza locale del Viminale: “La causa fondante di queste sofferenze è la difficoltà nella riscossione degli enti locali facendo venire meno le uniche entrate sulle quali possono contare considerando che con la riforma del Titolo V è l’ente locale che deve provvedere alla linfa per garantire i servizi alla collettività. Gli alert costituiti dai parametri della deficitarietà strutturale non hanno funzionato, l’impegno è di rivederli andando a costruire alert più efficaci”.Sull’importanza della formazione si è soffermato Carmine Cossiga (Cosfel): “La norma che prevede la composizione dell’organo straordinario prevede che i commercialisti maturino esperienze formative adeguate in una materia che ha diverse insidie e porta tanti problemi. L’improvvisazione, quando si è revisore di un ente locale, non va assolutamente bene. Serve una formazione adeguata che consenta di prevenire la crisi che, quando si palesa, potrebbe anche essere dovuta a negligenza dei revisori”.Francesco Pinto, vicesindaco di Pollena Trocchia e componente del Comitato esecutivo Anci Campania, ha affermato: “Il ruolo centrale che le professioni svolgono nella società e nel rapporto con gli enti locali che si estrinseca in particolare offrendo le garanzie opportune per le comunità quando si verificano situazioni di dissesto finanziario che obbligano i cittadini ad affrontare molti sacrifici. Grazie alla loro competenza, i professionisti assumono ruoli fondamentali come componenti degli organismi straordinari di liquidazione offrendo in tempi ragionevoli la possibilità di riprendere la normalità dell’attività amministrativa”.

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