Elly Schlein rilancia sul salario minimo, Marina Calderone risponde: ‘Il salario minimo funziona solo da un punto di vista della comunicazione’

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Elly Schlein rilancia la battaglia sul lavoro e attacca la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola di trascurare le vere priorità degli italiani. In un’intervista rilasciata a Repubblica, la segretaria del Partito Democratico denuncia: “Il premier sembra occuparsi di tutto tranne che dei veri problemi del Paese, mentre il presidente Sergio Mattarella si dimostra come sempre in sintonia con le preoccupazioni degli italiani”.

Al centro delle sue critiche, la questione salariale. “Secondo Eurostat, pur avendo un impiego, il 9% dei lavoratori a tempo pieno sono comunque poveri, non arrivano alla fine del mese. Rispetto all’anno precedente c’è stato un peggioramento e i più colpiti sono i giovani, che prendono stipendi insufficienti a provvedere alla vita quotidiana, figurarsi a costruire una famiglia”.

Poi un confronto con altri Paesi europei: “L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui, negli ultimi tre decenni, il salario medio anziché crescere è diminuito: del 3%, mentre in Germania e Francia è cresciuto oltre il 30. E sa qual è stata la risposta del governo? Un assordante silenzio”.

Disparità territoriali e generazionali: “Sud, giovani e donne penalizzati”
Oltre ai dati europei, Schlein cita l’ultima indagine delle Acli, che mette in evidenza profonde disuguaglianze sul territorio nazionale. “Al Sud i bassi salari sono il triplo rispetto al Nord, le donne sono più penalizzate e il lavoro povero riguarda quattro volte di più gli under 30 rispetto agli over 50”.

Da qui la proposta: “Occorre rilanciare la domanda interna, quindi aumentare i salari. Bisogna approvare subito il salario minimo, che è una vergogna la maggioranza abbia bloccato su un binario morto, e rinnovare i contratti nazionali scaduti per 5 milioni di lavoratori”.

Istat segnala più occupazione, il governo frena sul salario minimo
Una fotografia diversa arriva però dagli ultimi dati Istat, secondo cui nel mese di gennaio 2025 gli occupati sono saliti a 24 milioni e 222 mila, con un tasso di occupazione pari al 62,8%. Numeri positivi, utilizzati dal governo per smontare l’allarme lanciato dalla leader del PD.

La stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato che l’introduzione del salario minimo potrebbe rivelarsi controproducente, in quanto la maggior parte dei lavoratori privati è già coperta da contratti collettivi che prevedono una soglia minima retributiva.

Ma Schlein non intende arretrare. “Se non si muovono – è la sua conclusione – lo faremo noi, insieme agli sconti in bolletta, quando saremo al governo”.

Il salario minimo? «È una proposta che funziona da un punto di vista della comunicazione. Il salario minimo può esistere solo se si supera la contrattazione e i sindacati lo sanno benissimo. Io preferisco difendere e valorizzare la contrattazione, compresa quella di secondo livello. È il nostro modello, che va migliorato ma non cancellato per inseguire la comunicazione facile». Lo dichiara in un’intervista al Giornale il ministro del Lavoro Marina Calderone in occasione delle celebrazioni del primo maggio.

“I salari inadeguati? Il problema c’è da 24 anni”

Alla domanda sull’appello sui salari rivolto da Sergio Mattarella, Calderone ripercorre l’iter cronologico della annosa questione. «Il presidente della Repubblica ha evidenziato un limite strutturale del nostro Paese. I salari in Italia crescono meno della media europea, ma non da oggi. È un dato costante dal 2001», ricorda Calderone. Esattamente da 24 anni. Facendo il conto che Calderone non effettua, sono passati dal 2001 ben 9 presidenti del Consiglio: 4 di questi, inclusa Meloni, nominati dallo stesso Mattarella.

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