Si continua a indagare a tutto tondo sull’indagine che vedi iscritta nel registro degli indagati, per falso, la 38enne Carmela Fiorella, moglie del consigliere regionale ed ex capogruppo Pd, Filippo Caracciolo, travolta dallo scandalo emerso dalla sua assunzione che, dallo scorso 1° aprile, l’aveva fatta entrare in servizio con un compenso annuo di ottanta mila euro lordi, nel ruolo di responsabile delle risorse umane delle società pubblica Aeroporti di Puglia. Assunzione che era scattata dopo che aveva presentato un diploma di laurea magistrale in “economia e management” falso, rispetto a quello che possiede in “scienze delle amministrazioni” della facoltà di “scienze politiche”, conseguito nel 2010 presso l’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari. Scandalo che aveva portato l’unica candidata su tre aspiranti ad essere ammessa al concorso che due settimane dopo costrinse la stessa vincitrice a dimettersi per “motivi personali e per la serenità familiare”, per poi ammettere pubblicamente la malefatta, chiedendo scusa a tutti e precisando che nessuno, marito compreso, era a conoscenza di quanto aveva escogitato per vincere quel concorso. L’obiettivo, adesso degli investigatori è quello di cercare di capire se la moglie del potente politico barlettano ha subito un trattamento di riguardo nella fase di verifica dei titoli o se è una prassi consolidata quella della società aeroportuale pugliese di non procedere prima della immissione in servizio al riscontro della documentazione fornita in fase di selezione dai candidati che partecipano ai loro concorsi. Per questa ragione verranno scandagliati tutti gli atti e le procedure delle ultime selezioni concorsuali dell’ente per fugare o confermare il sospetto che alla 38enne barlettana non sia stato riservato, da qualcuno, un eventuale trattamento di favore essendo la moglie di un importante uomo politico regionale il cui ente detiene la maggior parte del capitale sociale dell’azienda. Un altro filone dell’indagine, poi, sta cercando di stabilire se ci siano stati contatti o pressioni tra i vari attori del concorso finalizzati ad agevolare Carmen Fiorella a scapito delle altre due candidature escluse una per illeggibilità della documentazione e l’altra per mancanza dei requisiti minimi di ammissione alle selezioni. Un altro dubbio che gli inquirenti dovranno dipanare è legato al mancato ricorso della prassi del soccorso istruttorio, previsto in ambito di pubbliche selezioni e gare che avrebbe forse consentito a una degli altri due candidati esclusi di poter partecipare all’esame selettivo della commissione di concorso. A margine di tutto ciò, ma non scollegato da quanto accaduto potrebbe finire nel tritacarne investigativo anche il ruolo precedentemente assunto dalla indagata di consigliere di amministrazione della società Acquedotto Pugliese, il cui socio unico è sempre la Regione Puglia del quale il marito della Fiorella è da tre legislature consigliere e per un periodo anche assessore. Anche per quel caso, gli inquirenti vorranno capire se è stato esibito curricularmente, per giustificare la nomina, il titolo di studio accademico taroccato o quello realmente posseduto della signora Caracciolo. Verifiche queste che se dovessero portare a dei riscontri positivi sui dubbi investigativi potrebbero portare nei prossimi giorni altre persone ad essere iscritti nel registro degli indagati, cosa che potrebbe provocare un vero e proprio terremoto negli ambienti gestionali, burocratici e politici del mondo regionale e delle aziende ad esso collegate.