Dalla Biennale di Venezia riceviamo un articolo da Barbara Lalle che di seguito pubblichiamo:
Venezia, 10 maggio 2025 – Alla presenza di architetti, studiosi e artisti da tutto il mondo, si è tenuta oggi a Ca’ Giustinian la cerimonia di premiazione della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Sotto la guida del curatore Carlo Ratti e con la supervisione del presidente Pietrangelo Buttafuoco, la Giuria internazionale ha assegnato i prestigiosi Leoni d’Oro e d’Argento, premiando i progetti che meglio hanno saputo interpretare il tema Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.
Il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale è andato al Regno del Bahrain con Canicola, un padiglione che affronta con intelligenza la sfida del caldo estremo. L’opera, realizzata da Andrea Faraguna con un team transdisciplinare, recupera metodi tradizionali di raffreddamento passivo come torri del vento e cortili ombreggiati, adattandoli a un contesto contemporaneo. Un progetto che fonde innovazione e memoria, utile per gli spazi pubblici del futuro.
Due menzioni speciali sono state attribuite alla Santa Sede e alla Gran Bretagna. Il padiglione vaticano, Opera aperta, si ispira all’omonimo testo di Umberto Eco, trasformando una chiesa sconsacrata in un luogo di cura collettiva e scambio culturale. Quello britannico, invece, propone una riflessione sul legame tra architettura ed estrazione, avviando un dialogo tra Regno Unito e Kenya nel segno della riparazione.
Il Leone d’Oro per la miglior partecipazione alla mostra centrale è stato assegnato a Canal Café, firmato da Diller Scofidio + Renfro. Situato all’Arsenale, il progetto immagina nuovi modi di abitare sull’acqua e restituisce a Venezia uno spazio pubblico vivo, speculativo e conviviale, che da vent’anni matura come proposta visionaria.
Il Leone d’Argento è andato a Calculating Empires di Kate Crawford e Vladan Joler, un’inchiesta visuale sulle infrastrutture del potere tecnologico. L’opera, esposta alle Corderie, disegna una genealogia del dominio digitale, incrociando colonialismo, automazione e sorveglianza. Un atlante critico per decifrare il presente e progettare alternative.
Due menzioni speciali sono state assegnate a:
- Alternative Urbanism di Tosin Oshinowo, che documenta i mercati auto-organizzati di Lagos come esempi di resilienza urbana e sostenibilità circolare.
- Elephant Chapel di Boonserm Premthada, che unisce architettura, spiritualità e biomateriali in una struttura costruita con sterco di elefante, emblema di un’alleanza secolare tra uomo e natura in Thailandia.
Infine, il Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato alla filosofa Donna Haraway, figura fondamentale del pensiero ecologico e postumanista, mentre il Leone d’Oro speciale alla memoria è andato a Italo Rota, architetto italiano scomparso nel 2024, celebrato per la sua visione umanistica e immaginifica dell’architettura.
La Biennale 2025 conferma così il suo ruolo di osservatorio e laboratorio del mondo che cambia. Un’edizione che parla di futuro senza dimenticare il passato, e che nella pluralità dei suoi linguaggi trova un’unica, forte intelligenza collettiva.

Padiglione della Santa Sede (courtesy of Biennale di Venezia)

Padiglione della Gran Bretagna (courtesy of Biennale di Venezia)

Padiglione del Regno del Bahrain (courtesy of Biennale di Venezia)
Photo courtesy Biennale di Venezia
Barbara Lalle