Importante la recente telefonata tra il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, e il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz. Il colloquio è un momento di confronto su temi di grande rilievo per il futuro dell’Europa. “Il colloquio, oltre a costituire l’occasione per rinnovare gli auguri di buon lavoro da parte del Presidente Meloni al Cancelliere Merz, ha consentito uno scambio sui principali temi internazionali e europei, a partire dal rilancio della competitività europea – e in particolare del settore automobilistico – e dalla gestione del fenomeno migratorio”, ha comunicato Palazzo Chigi.
I due leader hanno inoltre riaffermato la solidità dei rapporti tra Italia e Germania: “I due Leader hanno inoltre sottolineato l’eccellente stato dei rapporti bilaterali, come testimoniato anche dai dati sul commercio bilaterale, e confermato la volontà di continuare ad alimentare il partenariato strategico tra Germania e Italia anche attraverso l’attuazione del Piano d’azione congiunto firmato a Berlino nel 2023.”
Parallelamente, Merz ha ribadito l’impegno tedesco nella difesa europea e nel quadro NATO, affermando: “La Nato siamo noi, gli alleati, a decidere delle nostre capacità di difesa, della nostra vita in pace, sicurezza e libertà. Abbiamo dato un forte contributo in questo senso. Ma sappiamo che la Germania deve fare di più. Quindi abbiamo preso la decisione, per la prima volta, prima che il nuovo governo iniziasse a lavorare, di modificare la Costituzione e rendere possibile l’aumento della spesa per la difesa. Ora saremo in grado di spendere più dell’1% del Pil tedesco per la difesa. Questo non sarà più limitato dalla riduzione del debito: possiamo fare ciò che ho detto a Berlino, a qualunque costo. Possiamo spendere il denaro necessario per garantire la nostra capacità di difesa in questa alleanza. Ma voglio anche dire chiaramente che non si tratta solo di aumentare i fondi come priorità.”
Italia e Germania si pongono al centro di un dialogo strategico per affrontare le sfide europee, rafforzando un asse politico e economico fondamentale per il futuro dell’Unione.