Dall’ inizio del primo ventennio del ventesimo secolo gli Usa hanno sostituito la Gran Bretagna quale prima potenza al mondo. Un primato che si è retto per quasi un secolo, reggendosi su tre pilastri: il primato scientifico, la supremazia militare e un largo consenso politico all’ interno della società americana , che ha vacillato solo dopo la disastrosa campagna militare in Vietnam, negli anni sessanta.Oggi la nuova frontiera per imporre il primato globale è rappresentato dall’Ai e dalla ricerca e il primo concorrente per l’ America , è la Cina di Xi Jinping. Per mantenere la supremazia a livello internazionale, gli Usa devono evitare il sorpasso cinese , che ormai è alle porte. Ma la ricerca sull’ intelligenza artificiale è, rispetto al passato, un risultato ottenuto da imprese private , lo Stato c’ entra poco o niente. Molti grandi imprese americane, sostengono che lo Stato non debba intromettersi, se si vuole vincere la guerra con la Cina . Imporre vincoli, secondo la maggioranza degli imprenditori del settore, equivale ad una sicura sconfitta. Al contrario, l’ Europa nel settore dell’Ai ha imboccato una strada opposta . Un anno fa è entrato in vigore il regolamento europeo sull’ intelligenza artificiale, uno dei primi tentativi al mondo di limitati i rischi che l’ Ai causi danni o limiti i diritti dei cittadini. L’ obiettivo è condivisibile e la legge varata, ottima. Ma bisogna evitare che si entri nell’ ordine delle idee che o tutto è vietato o tutto è ammesso in blocco. Il rischio è che queste norme , avendo un effetto paralizzante vengano abrogate . Lo Stato non è mai un ostacolo, purché faccia un uso intelligente e lungimirante delle norme . Ma il paradosso a cui stiamo assistendo oggi negli Usa , sotto la presidenza Trump, che il governo limita la libertà di ricerca scientifica. Si di essa e grazie al progresso scientifico che ne è la naturale conseguenza, gli Usa hanno mantenuto per un secolo una posizione egemone. Alla fine saranno i cittadini americani a dire se Trump ha operato per il bene del Paese. L’ Europa, come più volte abbiamo scritto, ha davanti a sé una grande opportunità, quella di accogliere nelle proprie università e nei propri laboratori di ricerca , tutti coloro che stanno lasciando o pensano di farlo a breve , gli Usa . Dobbiamo sbrigarci , perche la Cina non sta a guardare e già sta facendo offerte che non si possono rifiutare.
Potere, uguale a Ai e ricerca
Date: