Perpetuare il potere sfidando la Costituzione

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E’ quello che vorrebbe fare Donald Trump sfidando la Costituzione degli Stati Uniti d’ America che al ventiduesimo emendamento, vieta il terzo mandato. La strada da percorrere è impervia e possiamo definirla al limite della truffa ai danni degli americani. Il tycoon si sente legibus solutus in virtù del suo rapporto ‘ con l’ anima dell’ America ‘ come lui spesso dice. Per Trump essere populista non vuole dire niente, a lui interessa essere popolare . Oggi prendersela con Trump per le sue manie imperiali , per il suo strizzare l’ occhio a Putin , per non parlare del suo tentativo di limitare la democrazia, serve a ben poco. I suoi primi cento giorni di governo della prima potenza del mondo, sono stato un flop. Ma lui è abituato a cadere e rialzarsi; si è rialzato, dopo eventi che politicamente avrebbero paralizzato a terra chiunque, perché a sostenerlo è l’ idea che il popolo è con lui, al netto di ogni conflitto di interessi. L’ esercizio della democrazia e delle sue libertà connesse sono un fardello che comporta scelte faticose e realizzabili , a volte, in tempi lunghi. Ma il profilo autoritario del Presidente americano, affonda le sue radici in un filone autoritario che si sviluppo’ nel primo decennio del ventesimo secolo , sia in Europa che negli Usa. Oggi si afferma quale reazione a una globalizzazione iniqua, alla cultura woke e ai flussi migratori. Possiamo definirla una risposta alle paure della miseria, della diversità, del caos. L’ obiettivo è una forma di egemonia e non semplice dominio, e questo è evidenziato dal tentativo della Casa Bianca di manomettere l’ amministrazione americana in tutti gli istituti ed enti, anche università e centri di cultura, ong, su cui si edificata l’ egemonia culturale degli Usa a partire dai primi anni sessanta. Oggi purtroppo il modello di democrazia liberale al quale siamo legati è il meno diffuso nel mondo, dove i regimi autocratici sono più diffusi. Oggi trasformare uno Stato democratico in uno autocratico avviene in modo lento ma costante , non ha bisogno di golpe militari. Dal 2006 ad oggi i nuovi autocrati hanno danneggiato soprattutto la società civile, limitando la libertà di stampa, il diritto di manifestare e dissentire, pur lasciando in piede l’ architrave multipartitico . È pur vero che non esiste autocrate senza il consenso dei suoi compatrioti. Allora c’è bisogno che le persone e le istituzioni che dovrebbero controllare il potere esecutivo, si sveglino e questo vale per gli Usa , di cui stiamo scrivendo. Solo così potranno frenare le manie imperiali del loro Presidente.

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