A questo Conclave ci sono 15 cardinali di troppo e le stanze a Santa Marta non bastano

Date:

Durante il Conclave, i cardinali elettori sono ospitati nella Domus Sanctae Marthae, residenza vaticana vicina alla Sistina, diventata con Papa Francesco anche la casa del Pontefice. Qui viene allestita una cucina dedicata, gestita da personale accuratamente selezionato. In questi giorni si valuterà se questa struttura potrà continuare a essere usata, dato che richiede un riallestimento complesso per accogliere nuovamente i porporati secondo le esigenze della clausura. La clausura assoluta è infatti il principio che guida l’intero sistema. I cardinali non possono avere contatti con l’esterno, e lo stesso vale per cuochi e camerieri: niente telefoni, nessun dispositivo elettronico, ingressi e uscite rigorosamente controllati dalla sicurezza vaticana. Nei Conclavi più recenti sono stati persino installati dispositivi anti-spionaggio nelle aree comuni e nelle cucine. Ogni membro del personale deve firmare un giuramento di segretezza, che vieta non solo di divulgare informazioni, ma anche di scambiare parole superflue con gli elettori. Il servizio ai tavoli si svolge in silenzio, con interazioni ridotte al minimo. Un tempo erano monaci e suore a preparare i pasti, oggi invece si preferiscono cuochi laici, già attivi in Vaticano o provenienti da strutture di fiducia.

Al Conclave che si sta per aprire ci sono 134 cardinali elettori più il cardinale Angelo Becciu che pensa di parteciparvi. In tutto 135. Non solo il numero più grande che ci sia mai stato, ma anche eccessivo rispetto alla Costituzione apostolica vigente. Perché all’articolo 33 della “Romano pontifici eligendo” è scritto chiaro: «Il massimo numero dei Cardinali elettori non deve superare i 120». È imperativo. Sulla carta 15 cardinali elettori non potrebbero entrare in Conclave, perché altrimenti il rischio sarebbe quello di invalidare il voto finale rendendo inutile la scelta del nuovo Papa. All’articolo 34 della stessa Costituzione apostolica Paolo VI che la promulgò aggiunse: «dichiariamo nulli e invalidi i loro atti, che in qualunque modo tentassero temerariamente di modificare il sistema o il corpo elettorale». Non è pensabile però tirare a sorte e scegliere i 15 da escludere per rientrare nel numero massimo di 120. Perché la stessa Costituzione aggiunge: «Nessun Cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione, attiva e passiva, del Sommo Pontefice, a causa o col pretesto di qualunque scomunica, sospensione, interdetto o di altro impedimento ecclesiastico». Il problema è gigantesco.

Papa Francesco non ignorava affatto quel limite di 120 ma puntava sul fatto di restare al suo posto ancora un po’ di tempo. Dieci cardinali, infatti, sono nati nel 1945, ed entro la fine dell’anno avrebbero perso il diritto di voto.

Sulla carta solo un Papa potrebbe modificare una Costituzione apostolica firmata da un Papa precedente. Ma si stanno consultando freneticamente i canonisti per avere il via libera a modificare quel tetto di 120, abolendolo senza indicarne un altro, con un motu proprio del collegio dei cardinali. È la sola strada percorribile.

C’è poi un ulteriore problema visto che non c’è posto per tutti a Casa Santa Marta, che dall’inizio degli anni Novanta ha sempre ospitato tutti i cardinali nei giorni della clausura per scegliere il nuovo Papa. Nell’albergo ci sono al massimo 106 suite e 28 stanze singole, in tutto 134. Ma ora non ci sono nemmeno quelle, pur sfrattando temporaneamente dalla loro casa un buon numero di sacerdoti e suore che usavano la struttura come loro abitazione. Non è disponibile la stanza né dello scomparso Papa Francesco, né dei suoi principali collaboratori. Di fatto quasi tutto un piano della struttura alberghiera è stato sigillato e reso indisponibile fino all’elezione del nuovo Papa, come prevede il protocollo e le stanze che restano sarebbero appunto 120. Non era mai accaduto nemmeno questo, visto che tutti i Papi prima di Bergoglio hanno sempre abitato nel Palazzo Apostolico.

Ora bisogna trovare in fretta e furia una ventina di stanze, senza cercarle altrove perché i cardinali durante il Conclave devono stare insieme e in condizioni di assoluta sicurezza (le finestre sono chiuse e sigillate e le persiane giù in modo che nessuno possa vederli). Sono al lavoro gli architetti e gli ingegneri vaticani per dividere alcuni spazi comuni e un appartamento nella stessa struttura che può servire alla bisogna. E si studia come mettere in comunicazione isolandolo dal resto anche una parte di un edificio adiacente. Naturalmente trovare una soluzione è una corsa contro il tempo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Morte Bergoglio. Ecco cosa sta succedendo e succederà in Vaticano

La morte di Papa Francesco apre la partita alla...