Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, a La Stampa, come riportato da Libero, ha parlato delle ultime vicende legate ai dazi di Trump e alle contromosse dell’Europa. In particolare, Cacciari ha spiegato quello che sarebbe il “fallimento” di Ursula von der Leyen e in generale dell’Ue.
“C’è stata la decadenza europea, grazie a leader come Von der Leyen”, ha detto subito senza giri di parole Massimo Cacciari a La Stampa. “Dal punto di vista demografico, l’Europa ha gli stessi abitanti del 1900. L’economia europea era il 50 per cento di quella mondiale nel ’900: negli ultimi due decenni è passata dal 26 al 18 per cento del Pil globale. Di cosa stiamo parlando? L’Europa è un fallimento. Se non si parte da questo presupposto, che cosa si vuole capire delle posizioni di Trump? Se Von der Leyen parlasse con un briciolo di onestà intellettuale dovrebbe ammettere il decadimento drammatico dell’Europa e del suo ruolo internazionale. Lasci perdere il lato ridicolo e macchiettistico di Trump, e vada alla sostanza del suo messaggio. Continua a dirci che l’Europa non conta niente, ed ha ragione finché le leadership europee saranno alla Von der Leyen. Meloni da Trump qualcosina otterrà, se è andata avrà avuto qualche garanzia di non tornare con le pive nel sacco. Un minimo gioco di diplomazia ci sarà stato per non andare allo sbaraglio”.
Il filosofo commenta poi, positivamente, la politica estera della presidente del Consiglio, sottolineando la crisi dell’Europa e il ruolo centrale degli Stati Uniti
“L’Europa è in crisi, gli Stati Uniti no”: è da questa constatazione che Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, parte per analizzare e apprezzare la linea politica adottata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in particolare nella gestione dei rapporti internazionali. In un’intervista concessa all’agenzia di stampa Ctk, Cacciari ha lodato l’equilibrio con cui la leader di Fratelli d’Italia si muove tra Bruxelles e Washington, cercando una posizione autonoma che non metta in discussione gli interessi dell’Italia.
Secondo Cacciari, la premier sta “perseguendo una politica di bilanciamento” tra i due principali poli dell’Occidente, un tentativo che, a suo giudizio, rappresenta un tratto distintivo di intelligenza e pragmatismo. “La capacità della leader di Fratelli d’Italia – afferma – sta nell’intrattenere buoni rapporti con le forze che governano l’Ue, pur definendosi allo stesso tempo una stretta alleata di Trump”.
Un atteggiamento che, secondo il filosofo, non ha generato tensioni con la Casa Bianca, neppure con l’insediamento della nuova amministrazione americana: “Se consideriamo che il governo di Roma non ha mai avuto scatti polemici contro la Casa Bianca da quando si è insediata la nuova amministrazione…”.
Meloni, sostiene Cacciari, ha quindi mostrato una “grande intelligenza” nel tenere una linea chiara e coerente, capace di dialogare sia con l’Europa istituzionale sia con il mondo conservatore americano.
La riflessione del filosofo si estende anche al contesto più ampio della politica continentale. L’Unione europea, per Cacciari, soffre ancora di una debolezza strutturale che si manifesta soprattutto nell’assenza di un progetto politico condiviso tra gli Stati membri. “I prossimi passi avrebbero dovuto essere politiche di convergenza nelle politiche fiscali e sociali, ma così non è stato”.
Cacciari ha ribadito un concetto già espresso in precedenti dichiarazioni: l’Europa è un continente in decadenza. Lo aveva sottolineato anche in un’intervista a La Stampa, definendola senza mezzi termini “un fallimento”. “Se non si parte da questo presupposto, che cosa si vuole capire delle posizioni di Donald Trump?”, si è chiesto il filosofo.
Nel tracciare una lettura storica dell’attuale situazione geopolitica, Cacciari ha fatto riferimento al passato glorioso dell’Europa, che ha avuto il suo apice nel XIX secolo, quando era al centro del mondo per sviluppo economico e peso demografico. “Tutto questo – ha dichiarato – è finito con la Prima guerra mondiale”. Da allora, secondo Cacciari, il declino è stato progressivo e aggravato anche dalla debolezza della leadership attuale. “La decadenza europea? Anche grazie a leader come Von der Leyen”, ha affermato.