Usa e Cina una volta amici

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Per molti anni Usa e Cina , soprattutto dopo la storica visita di Nixon , strinsero accordi di tipo economico e finanziario. Poi, quando iniziò la delocalizzazione industriale dall’ America verso la Cina che rese ricchi tanti capitalisti americani ma impoverì pezzi importanti del tessuto sociale del Paese, incominciarono le rivolte anti globalizzazione fino al trumpismo. L’ ascesa al potere di Xi, segno’ la fine del sogno cinese di liberalizzazione politica, la leadership comunista non nascondeva le sue ambizioni imperialiste . La Cina puntava alla supremazia mondiale nelle tecnologie avanzate grazie anche al saccheggio dei segreti industriali dell’ Occidente . La minaccia cinese era palese agli occhi dell’ America e già con la Presidenza Obama inizio una concreta preparazione e si cominciarono a studiare contromisure. A patire dal primo mandato di Donald Trump e passando per Biden , le amministrazioni Usa decisero che erano maturi i tempi per rallentare l’ ascesa del colosso asiatico. Biden ci ha provato erogando centinaia di miliardi di dollari a favore delle aziende che riportavano la produzione in Usa, abbandonando il mercato cinese. Trump invece , nel suo primo mandato ebbe momenti di un quasi afflato con Xi Jinping. Nel secondo mandato si è circondato di collaboratori anti cinesi. Nella manovra dei super dazi emerge un incentivo a Paesi come Messico e Vietnam perché cessino di acquistare merce cinese per riesportarla negli Usa .Pechino ha deciso di resistere allo tsunami americano erigendo difese contro i super dazi . La Cina ha un immenso mercato interno e un’ eccellente tecnologia avanzata che le permette di controllare comportamenti essenziali in molte filiere , per cui può mettere in difficoltà vari settori industriali americani e europei. Inoltre Xi Jinping ha anche messo in atto una sorta di contro globalizzazione con una fitta rete di relazioni con il resto del mondo , soprattutto nel continente africano. Lo scopo è chiaro: sostituire gli Usa come motore trainante del mondo. Per l’ Europa la Cina è un concorrente temibile in quanto all’ export,perché ha un surplus industriale con cui invade il mondo con i suoi prodotti, mentre il mercato interno è diventato meno disposto ad acquistare le merci dall’ estero. In questa fase di scontro con gli Usa, Xi cerca di convertire la crescita cinese con i consumi interni, ma occorre tempo. Il Presidente cinese è convinto che i regimi autoritari abbiano più resistenza e tenacia delle democrazie, perché hanno più potere coercitivo per infliggere sacrifici alle popolazioni. Lui vede gli Usa come una democrazia malata , dove gli errori di un leader sono castigati dall’ opinione pubblica, dai giornali e dalla magistratura. Per il Presidente cinese, quelli che noi chiamiamo contropoteri o anticorpi della democrazia, sono soltanto debolezze.

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